Valentino Rossi e Casey Stoner, debutto a confronto

Garage chiusi, bocche cucite, impressioni non rivelate e illazioni a non finire. Termina così il momento clou della stagione MotoGP 2010, ovvero il debutto di Valentino Rossi sulla Ducati. Dall’altra parte dei box, forse qualche decina di metri più in là, un Casey Stoner raggiante gongolava ogni volta che scendeva dal suo nuovo giocattolo. Sì, un giocattolo. Perché pare sia questa la sostanza che è trapelata dalla diverse dichiarazioni del pilota australiano. La Honda è forte, ha motore, è facile da guidare, ha un grande inserimento in curva e non lesina cavalli neanche rispetto alla esuberante Ducati GP10. C’è da preoccuparsi?
Sì, è il caso! In soli due giorni (in realtà è bastato il primo giorno di test) Stoner ha preso le misure alla moto e dopo aver sistemato qua e là manubrio, sella, pedaline e un “pizzico” l’assetto, ha fatto il tempo. Il miglior tempo!
 
Casey è entusiasta, non ha trovato il bilanciamento ideale dice, ma guida comunque bene la Honda. Il motore è docile e lui non ha mai provato in configurazione da qualifica. Racconta di aver iniziato a provare la RCV con una taratura dell’elettronica “addomesticata” per “liberare” di volta in volta il motore. Il potenziale in vista del 2011 poi, gli sembra incredibile.
 
La Ducati era Stoner dipendente allora? I dubbi ci sono sempre stati ma adesso che anche il “Dottore” ha fallito l’appuntamento col cronometro, l’ansia da prestazione è pronta a scatenarsi. In verità, nei box della “rossa” Valentino e staff non hanno mai palesato malumore e/o panico. Piuttosto l’approccio dell’ex campione del mondo è stato improntato allo studio e alla comprensione della moto. La stampa specializzata ha detto di tutto e la sintesi è questa: la moto reagisce alla modifiche ma rimane un problema evidente nell’inserimento in curva.
 
La Ducati non trasmette la sensazione del “limite” e questo aspetto si manifesta soprattutto nell’ingresso in curva con i freni tirati. Valentino infine ha guidato per cinque giorni (tre più due, gran premio e test) e la spalla “ha ceduto”. Nell’ultimo giorno di test, a causa dello sforzo profuso nel weekend, il pilota è riuscito a compiere dei turni di guida di tre, quattro giri al massimo. Le condizioni fisiche di Rossi hanno inciso eccessivamente sulla prestazione assoluta e la Ducati così “dura” in curva ha complicato la situazione. Lo stesso Filippo Preziosi ha ammesso che Valentino ha faticato eccessivamente nel condurre la moto perché, se con la Yamaha la dimestichezza acquisita permetteva al pilota di condurre il mezzo con maggiore disinvoltura, la poca familiarità con la Ducati ha imposto al pilota una guida eccessivamente fisica.
 
Due piloti in particolare hanno commentato le vicende di casa Ducati: Casey Stoner, appunto, e Marco Melandri. Il primo ha seguito Rossi per qualche giro e, dice, non si aspettava di vederlo tanto in difficoltà. Stoner consiglia a Rossi di cercare il tempo sul giro, altrimenti i problemi non saltano fuori. Melandri invece, che due giorni dopo ha debuttato sulla stessa pista in sella alla Yamaha R1 SBK realizzando tempi record, è curioso di vedere quali progressi Rossi riuscirà a far fare alla rossa. In ogni caso è convinto che la nuova avventura del pilota di Tavullia difficilmente avrà lo stesso “spessore” rispetto a quanto fatto in seno alla Yamaha.
 
Nel frattempo Valentino Rossi si è fatto operare alla spalla e i danni riscontrati dai medici si sono dimostrati superiori al previsto. Il pilota soffre ancora i dolori post operazione ma il morale è ok, come dimostra l’intervista realizzata lunedì scorso da Striscia la Notizia.

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