Brutte notizie e prestazione da dimenticare per il leggendario Valentino Rossi. Non era in sella ad una motocicletta ma questo non rende la disfatta meno amara.
Difficile immaginare un pilota più iconico di Valentino Rossi tra quelli che hanno calcato le piste di MotoGP negli ultimi anni in tutto il mondo. Certo, gente come Casey Stoner, lo stesso Marc Marquez ancora impegnato in competizioni e Dani Pedrosa hanno fatto miracoli in gara, regalando letteralmente ricordi indelebili ai loro fans e agli appassionati. Ma nessuno come il Dottore e non lo diciamo solo per fedeltà alla bandiera. 
Rossi si è portato a casa la bellezza di nove titoli iridati negli anni, quattro in altrettante categorie diverse – record mai battuto fino ad oggi – contando ben 115 gare vinte sulle 432 a cui ha preso parte. Insomma, un record che si avvicina molto a quello di un’altra leggenda italiana come Giacomo Agostini che ne ha vinti quindici e che per molti, resta un punto di riferimento.
Una volta abbandonato il mondiale di MotoGP però il nostro Dottore non se l’è sentita di apprendere il casco al chiodo. Come fanno anche molti suoi colleghi in altre discipline sportive infatti, Rossi è passato a correre nella categoria a ruote coperte di endurance, prendendo parte tra le altre cose a campionati di rilievo in cui tuttora si destreggia anche se non ottenendo sempre i risultati che avrebbe desiderato…
Rossi, la disfatta è arrivata: ma ora si riparte
Dopo aver corso nella 24H Series e nell’Intercontinental Challenge GT per anni, quest’anno il pilota italiano sta affrontando la competizione di endurance nota come GT World Challenge Europe anche se – come titolato da Moto.it in queste ore – l’ultima gara non è andata proprio come l’italiano si sarebbe aspettato dato che ha finito per restare fuori dal podio dopo una complessa sessione di gara in pista sul circuito francese Paul Ricard di Le Castellet. 
Sembra che il campione abbia corso una gara molto dura, finendo superato dal vincitore – una BMW del Rowe Racing con una squadra composta da Augusto Farfus, Daniel Harper e Max Hesse, dalla Lamborghini del trio Mirko Bortolotti, Andrea Caldarelli e Matteo Cairoli e pure dalla Mercedes di Stolz, Schiller e Gounon. Un quarto posto però non è un cattivo risultato. O no?
A bordo di una BMW M4 condotta proprio dall’equipaggio composto da Valentino Rossi, Maxime Martin e Raffaele Marciello, la squadra ha iniziato sesta perdendo due posti proprio con l’italiano alla guida. Solo una rimonta eroica di Marciello ha issato il trio dalla posizione intermedia a pochi metri dal podio con un sorpasso sulla Porsche in dirittura di arrivo. Ora, una gara non proprio ottimale non toglie nulla al campione che sicuramente, saprà rifarsi alla prossima tappa.
