Sicurezza Caschi Moto Integrali – Inchiesta di Altroconsumo

Abbiamo parlato solo qualche giorno fa dei caschi ritirati a Genova per non aver superato i test di sicurezza. Arriva adesso un’ altra notizia: Altroconsumo avrebbe aperto un’ inchiesta su ben 4 caschi di famosi marchi che non avrebbero superato i test di sicurezza previsti e che, quindi, non sarebbero idonei ad essere commercializzati.

Andare in moto richiede attenzione e protezione, soprattutto per alcune parti delicate del corpo, come la testa. Il casco è un elemento fondamentale per la sicurezza di un motociclista e deve essere acquistato di buona qualità.
La spesa del casco, infatti, è importante ed è direttamente proporzionale alla sua importanza.
 
Che cosa succede, però, se il casco che si acquista non è in grado di svolgere la sua funzione perchè non ha superato i test di sicurezza nonostante sia stata concessa l’ omologazione?
Altroconsumo, l’ associazione a tutela del consumatore, ha denunciato al Ministero dello Sviluppo Economico e a quello delle Infrastrutture e dei Trasporti una situazione paurosa: ben 4 caschi su 18 elmetti testati (quasi un quarto!) non soddisfano i test di sicurezza.
 
I caschi in questione sono il BIEFFE Syntek, il MDS Edge, il SUOMY Trek e VEMAR VSREV.
 
Di seguito i rispettivi codici di omologazione.
 
* BIEFFE Syntek: E3-052426 omologato in Italia.
* MDS Edge: E11-050057, omologato in UK.
* SUOMY Trek: E3-0558441 omologato in Italia.
* VEMAR VSREV: E1-05300039 omologato in Germania.
 
I test in laboratorio eseguiti da Altroconsumo hanno interessato 18 modelli di 15 marchi:
 
1. Agv
2. Airoh
3. Arai
4. Bieffe
5. Caberg
6. Grex
7. Lazer
8. Marushin
9. Mds
10. Nolan
11. Shark
12. Shoei
13. Suomy
14. Vemar
15. Xlite
 

I test a cui sono stati sottoposti i caschi sono stati la prova di impatto, di resistenza dei materiali e della visiera, di tenuta del cinturino.
Le zone critiche della testa del motociclista sono: la sommità della testa, la fronte, la nuca, la tempia e il mento. Le prove condotte sui caschi si propongono di simulare l’impatto sia con una superficie piatta (l’ asfalto) sia con una ricurva (il cordolo del marciapiede)
 
Per i prodotti che non hanno superato i test, Altroconsumo ha fatto una segnalazione alle autorità competenti.

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