L’auto della Piaggio, accordo storico con Fiat: è un modello incredibile

La Piaggio ha saputo dare vita alla propria storica auto, con l’accordo con Fiat che entrò nella storia.

Ci sono ben pochi dubbi sul fatto che negli anni la Piaggio abbia dimostrato di poter dare vita a quelli che sono considerati ancora oggi tra i migliori scooter al mondo. Il modello che più di tutti ha trovato il modo di legarsi a filo diretto con gli italiani è stato indubbiamente quello della Vespa.

Vespa auto novità Fiat
L’auto della Piaggio, accordo storico con Fiat: è un modello incredibile (nextmoto.it)

Un gioiello che negli anni ha saputo crescere al punto tale da poter diventare di fatto una realtà collaterale a Piaggio. Negli anni del boom economico, i suoi scooter risultavano tra i più richiesti e nello stesso periodo vi erano anche le varie Fiat che spopolavano per i viaggi più lunghi.

Fiat e Piaggio in qualche modo sono collegate con un filo diretto, visto infatti come abbiano rappresentato per tanti anni la rinascita dell’Italia dopo le tragedie della guerra. Per questo motivo nei loro anni d’oro ebbero modo anche di poter collaborare a stretto contatto, ma solo pochi conoscono la leggendaria storia che ha portato a dare alla luce la prima auto di casa Piaggio.

Piaggio Vespa Acma 400: la vettura che ha fatto la storia

Non è di certo durato moltissimo il rapporto d’amore tra la casa toscana e le automobili, tanto è vero che il progetto è rimasto in vita solo per un breve periodo. Il tutto era nato in seguito a uno storico accordo attuato con la Fiat, anche se in un primo tempo vi era davvero un grande interesse per il piano che stava per nascere.

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Piaggio Vespa Acma 400: la vettura che ha fatto la storia (YouTube – nextmoto.it)

Anche l’ideatore della Vespa, ovvero Corradino D’Ascanio, sembrava essere intenzionato a sostenere sempre di più il progetto della minicar di casa Piaggio. Il nome del primo prototipo storico di auto di casa Piaggio, nato nel 1952, fu la Vespa Acma 400, con questa che era una vettura davvero molto contenuta.

Le dimensioni infatti evidenziavano un modello che era al di sotto dei 300 cm di lunghezza e che montava al proprio interno un motore monocilindrico da 13 cavalli. Il picco massimo di velocità era però di 90 km/h, il che per il tempo non era di certo male per una vettura cittadina. Nei primi sei mesi ebbe 20 mila prenotazioni, ma il successo durò poco, infatti già nel 1961 si arrivò alla fine della produzione di Acma.

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