Tremendo addio nel mondo delle moto: che mazzata, appassionati increduli

Brutte notizie per i fans del motociclismo sportivo e in particolare di questo marchio: hanno lasciato il campo libero alle rivali, a quanto pare. 

Quello delle motociclette sportive è un settore complesso, soprattutto se prendiamo in considerazione i modelli al top della gamma che hanno regalato ai centauri delle emozioni difficili da trovare perfino nel mondo dei motori a quattro ruote: un modello su tutti che ha realmente cambiato il mondo in questo senso è la Suzuki Hayabusa, che per chi non  lo sapesse, ha rischiato di “uccidere” il settore delle superbike!

Yamaha addio modello
La casa giapponese si chiama fuori! (Canva) – Nextmoto.it

Quando arrivò sul mercato, la motocicletta poteva superare i 300 chilometri orari e dal momento che la crescente top speed di questi modelli iniziava a preoccupare le autorità europee, pronte a fare la guerra ai marchi che costruivano mezzi così veloci, i brand stipularono quello che viene chiamato “gentleman agreement” per fissare a 300 chilometri orari la velocità massima delle superbike stradali.

Tra le case coinvolte in questo accordo troviamo sicuramente Yamaha, brand che tra il mondo della MotoGP e quello delle sportive stradali sa bene cosa siano l’adrenalina e la velocità: la casa produttrice è riuscita a sopravvivere a quel periodo difficile in cui il settore rischiava di scomparire ma, a quanto pare, non si può dire lo stesso per il futuro di uno dei suoi modelli storici.

Addio alla R1, i clienti non ci credono

Sono riusciti a sopravvivere alle normative di fine novecento ma non a quelle climatiche odierne: molti modelli di superbike stanno andando via via in pensione e la Yamaha R1, uno dei modelli storici più amati da tutti, è solo l’ultimo a lasciarci. Si, perchè secondo Due Ruote la casa giapponese avrebbe deciso di sospenderne la produzione per ragioni tecniche legate alle normative.

Addio Yamaha super moto
Yamaha, addio al modello R1… (Yamaha Media Press) – Nextmoto.it

Sembra che ottenere l’omologazione Euro 5+ con una moto così potente sia troppo difficile e costoso, al punto che dal 2025 l’unica variante che si potrà vendere sarà quella per piloti privati, destinata alla pista e non omologata alla strada, forse più simile ad una motocicletta da SBK o MotoGP che non ad una superbike per correre su un’autostrada.

Introdotta nel 1998, la R1 è un tassello storico del reparto moto sportive del brand giapponese che ad oggi, vanta il classico motore a quattro cilindri in linea che segue la scuola di pensiero giapponese con ben 200 cavalli per 118,3 nm di coppia. La moto ci lascia dopo l’addio della R6 che ha colpito i fans: figuratevi quanto potrà fare male questo.

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