Yamaha, che ritorno nei concessionari. La notizia fa volare gli appassionati cresciuti negli anni ’90, si tratta di un vero e proprio mito.
A volte ritornano. Ed è quello che appassionati e amatori sperano con tutto il cuore. Yamaha è pronta a rispolverare un vero e proprio mito della storia del marchio, rilanciandolo nei concessionari con un nuovo motore incredibile. Si tratta di una pagina di antologia del brand made in Iwata, che sta studiando il modo giusto per riportare in versione moderna una delle moto più amate (e venerate) di sempre.

Di quale due ruote si tratta? Della mitologica Yamaha R1, oggi disponibile solamente in versione da pista nei concessionari della casa produttrice giapponese. La scatenata sportiva di Iwata non è più omologata per girare in strada, a causa delle strozzature e dei paletti ritenuti eccessivi delle nuove normative Euro 5+. Un qualcosa che ora potrebbe nuovamente cambiare, visto che Yamaha sta ragionando su una ulteriore evoluzione della storica YZF R1.
A dimostrarlo è uno dei brevetti più recenti depositato dalla stessa Yamaha, che mostra un inedito sistema di condotti d’uscita dell’aria con alette mobili. Non un vezzo aerodinamico, ma uno step ingegneristico necessario per non compromettere il raffreddamento della moto.
Yamaha R1 in versione Euro 5+: il brevetto rilancia il mito nei concessionari
In questo sistema, si integrano i condotti mobili, azionati da diversi motorini e comandati da una centralina, in base ai diversi parametri in analisi (temperatura del motore, velocità del veicolo, posizione del gas, temperatura esterna o addirittura temperatura del catalizzatore). Il sistema è già noto nel settore delle quattro ruote e migliora anche l’emissione di gas inquinanti.

Yamaha sarebbe la prima casa motociclistica a varare questo nuovo sistema, riducendo il flusso d’aria che attraversa il radiatore e migliorando l’efficienza delle prestazioni e delle emissioni. Ne migliorerebbe la resa in pista della prossima YZF R1, ma anche e soprattutto in strada… Uno scenario che gli appassionati e gli amatori attendono con ansia.
Questo nuovo sistema potrebbe aiutare Yamaha a regolamentare il catalizzatore anche secondo le normative Euro 5+. Dal Giappone arrivano notizie confortanti, riguardo un cambio repentino di idee dai quartieri generali di Iwata, nonostante gli stessi abbiano cancellato la R1 dal listino delle moto omologate. I brevetti non sono mai garanzia di produzione, ma l’ottimismo dei media di settore non manca. Con questo nuovo sistema integrato al motore, la gloriosa carenata di Yamaha farebbe ritorno nei concessionari.