Solo i veri appassionati conoscono la differenza tra questi modelli: sembrano uguali, ma cambia tutto

Sembrano simili se non addirittura uguali fra sé, ma in realtà le differenze sono capillari e funzionali: soltanto i veri motociclisti se ne accorgono subito.

I più esperti delle due ruote, al momento dell’acquisto di un nuovo veicolo, ne studiano tutte le caratteristiche e peculiarità, fino ad optare per un modello piuttosto che per un altro. Discriminante importante è il sistema di trasmissione finale, il quale può essere di tre tipi diversi e ciascuno porta i suoi vantaggi o comunque le sue peculiarità, che sono decisive nel momento in cui si procede alla scelta.

I sistemi di trasmissione di una moto: le caratteristiche
I tre sistemi che orientano la scelta di una due ruote (ANSA) – nextmoto

Il sistema di trasmissione secondaria può essere a catena, cinghia oppure cardano. Prediligere una soluzione piuttosto che un’altra incide sulle prestazioni e anche le necessità di manutenzione della vettura, nonché su quanto la guida si rivelerà confortevole. Indubbiamente, chi non sa discernere con esattezza fra le varie opportunità, preferirà il sistema più comune, quindi quello della catena. Il marchingegno in questo caso corrisponde a un pignone montato sul cambio, il quale è collegato  a una corona montata sulla ruota posteriore. Generalmente è realizzato a partire dall’acciaio temperato con aggiunta di riporti in gomma, volti a smorzare le vibrazioni e rendere più scorrevole il meccanismo, che attiva il pignone facendo funzionare la catena attraverso un moto rotativo.

Le maglie di cui è composta una catena possono variare numericamente. I passi più ricorrenti sono di 520, 525 e 530 mm. Il movimento finale, in questa prima opzione, è affidato alla corona, sul mozzo della ruota posteriore. Anche in questo caso è realizzata in acciaio temperato, con più denti rispetto al pignone. Attraverso un sistema di “parastrappi” attutisce lo sforzo meccanico e rende più fluida la guida. I vantaggi della catena sono la leggerezza e il cambio facile, quindi costi di gestione contenuti. Tuttavia necessita di essere rivista e pulita con maggiore frequenza, oltre a una rumorosità superiore agli altri sistemi.

Motocicletta, cosa scegliere? Le differenze fra i sistemi di trasmissione

Il sistema a cardano rimanda immediatamente alla BMW oppure alla Moto Guzzi. Si tratta del più complicato da realizzare, ma con ottime prospettive di durata nel tempo. È composto da un albero che collega l’uscita del cambio al mozzo della ruota posteriore, attraverso due giunti. Nella ruota sono predisposti gli ingranaggi secondari, che trasmettono il movimento alla ruota. Un sistema che dal cambio prosegue verso il braccio oscillante, e si conclude con il mozzo. Un olio presente all’interno consente di lubrificare tutto il tempo. Ciò significa che la manutenzione è limitata e non c’è limite temporale di durata. Tuttavia, il cardano ha lo svantaggio di richiedere potenza e peso aggiuntivo alla moto, che ne perde in comfort. Infatti, il sistema non è presente sulle vetture a due ruote di piccola cilindrata.

Come funzionano i tre sistemi di trasmissione finale della moto
I tre sistemi di trasmissione finale della moto (YouTube) – nextmoto

La trasmissione a cinghia, invece, funziona con una puleggia conduttrice in luogo del pignone. Questa è fissata al mozzo della ruota posteriore, lungo la corona. Si realizza con gomme sintetiche e rafforzamenti in kevlar, più inserti metallici che le donano resistenza. Il vantaggio è la durata nel tempo e la non necessaria manutenzione, oltre al fatto che è un sistema comodo e silenzioso. Tuttavia, bisogna scendere a patti con la potenza che richiede ed eventualmente il costo di sostituzione, più caro rispetto a una comune catena.

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