La crisi economica internazionale ha già mietuto molte e altisonanti vittime nel settore del motociclismo. E ancora non è finita. La situazione economica che stenta a riprendersi potrebbe vedere venir meno anche il Salone delle Moto di Parigi, in programma dal primo all’ 8 ottobre 2009.
Una situazione da scongiurare, eppure l’ allarme è stato forte e chiaro.
Segnali di distensione arrivano da Thierry Hess, Direttore della società che organizza il Salone parigino. Il Big Boss ha dichiarato: “Siamo in un periodo di grandi difficoltà e quindi di dubbio. È normale che un certo numero di persone si facciano delle domande. Siamo ancora in discussione con loro ed è una discussione difficile. Ma abbiamo già moltissimi iscritti, più di duecento, come Suzuki, Kawasaki, Peugeot, Triumph, KTM ed altri. Nel Consiglio di amministrazione del Salone, tenutosi a fine marzo, abbiamo fissato fine aprile come scadenza. […]Oggi la mia posizione è assolutamente chiara: il Salone non si discute, lo facciamo“.
A smorzare l’ entusiasmo del Boss francese ci ha pensato Jean-Luc Mars, Direttore di Honda France, che ha dichiarato: “La probabilità di essere presenti per noi è scarsa“.
Stesso concetto ribadito dal Direttore di Yamaha France: “Per l’invio dell’accredito espositori all’organizzazione non c’è fretta. Noi sappiamo come si organizza una Fiera. Ciò che possiamo dire è che l’industria di tutto il mondo ha subito uno shock molto difficile, al quale per l’industria giapponese si è abbinato anche quello valutario. In quarant’anni di piani finanziari non avevo mai visto una situazione del genere. Dobbiamo prendere seri provvedimenti per capire come affrontarla. In tutti i nostri programmi è evidente che il Salone è un avvenimento eccezionale. Per chi affronta una crisi economica però il Salone della moto è sempre un luogo dove sognare.
A dare la mazzata finale ci hanno pensato i teutonici di BMW. Jean-Michel Cavret della ventolina ha dichiarato: “Non mi auguro di dover fare dei commenti perché, al momento abbiamo solo alcuni elementi che dobbiamo valutare“.