Rivelazione Bagnaia-Marquez, colpo di scena improvviso

Una frase taglia l’aria e cambia il quadro: per Paolo Simoncelli, Francesco Bagnaia ha «sottovalutato» Marc Marquez. È il momento in cui una stagione si rilegge in controluce, tra orgoglio ferito, rivalità vecchie e nuove, e una MotoGP che corre più veloce delle convinzioni.

Rivelazione Bagnaia-Marquez, colpo di scena improvviso

Paolo Simoncelli non usa filtri. Parla come pensa, con il passo di chi in pista ha visto tutto. Nell’intervista al Corriere della Sera (dicembre 2025) il team owner della SIC58 tocca due nodi: la nuova gestione di Liberty Media e l’anno difficile di Francesco Bagnaia. Il primo tema è un avviso: lo spettacolo non deve mangiarsi l’essenza del motociclismo. Il secondo è una lama: “Speriamo che si sia sistemato col cervello”.

Il contesto è caldo

La MotoGP ha cambiato pelle nella governance (accordo Liberty–Dorna annunciato nel 2024, con chiusura soggetta alle autorità competenti). In pista, secondo la lettura di Simoncelli, l’approdo di Marc Marquez sulla Ducati di riferimento ha creato un punto di non ritorno. Il fenomeno di Cervera ha imposto ritmo, pressione, gioco mentale. E qui arriva la stoccata: “A forza di ascoltare il gruppo di Valentino Rossi, Pecco ha sottovalutato Marquez”.

Prima di questa dichiarazione

molti guardavano alla stagione di Bagnaia con lente tecnica: due vittorie, quinto posto iridato, troppe cadute nei momenti chiave. Numeri citati nella stessa intervista e confermati dal quadro generale del 2025. Poi Simoncelli sposta il fuoco sul lato mentale. È la parte spesso rimossa delle grandi rivalità. Chi è campione tende a credere che basti limare gli errori. Ma contro Marquez, insinua Paolo, non basta gestire: serve aggredire. Serve la fame che travolge i conti.

Qui il discorso si fa personale e diventa più vero

Simoncelli padre vede in Marc qualcosa di Marco: “Corre e pensa come mio figlio, non rinuncia mai”. È un paragone delicato, e non è folklore. Parla dell’istinto di attacco, della lettura anticipata della curva, di quel mezzo metro cercato a gomito alto, che in MotoGP vale una gara. Chi ha memoria ricorda certe sportellate di Sic in 250 e in MotoGP. L’eco è lì.

Fermiamoci su un passaggio tecnico-psicologico

Bagnaia, che veniva da un anno precedente colmo di successi (nella ricostruzione di Simoncelli, 11 vittorie), avrebbe pensato: cadere meno, amministrare meglio. Formula logica. Ma su una Ducati che ora ha due punte naturali, il margine si assottiglia. Marc sposta il baricentro della lotta. Non concede tregua, allunga le frenate, costringe al limite. È plausibile che il conto si paghi in ansia e in errori. Qui la critica di Paolo è severa, però chiara: Pecco deve riaggiustare il mindset.

Sul fronte governance

un appunto necessario per chi segue: le opinioni su Liberty Media sono opinioni. Non ci sono dati definitivi sugli effetti regolamentari futuri; ci sono timori e promesse. Ciò che è verificabile: l’accordo d’acquisizione annunciato nell’aprile 2024 e il processo regolatorio in corso. Il resto, oggi, è scenario.

Resta una domanda aperta

Se Bagnaia ritroverà il filo, crescerà contro il rivale giusto. Se Marquez continuerà a mordere, la MotoGP avrà il duello che chiede da anni. E a quel punto, tra Borgo Panigale e Tavullia, tra Cervera e Riccione, non conteranno più le parole. Solo la polvere nera sul cordolo e quella mezza luce che al tramonto, al T4, fa sembrare ogni staccata un rito antico: chi entra per primo?

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