Dani Pedrosa rivela alcuni retroscena inediti sulla convivenza nel box Repsol Honda con Marc Marquez.
Dani Pedrosa scende in pista a Jerez de la Frontera per la sua seconda wildcard dopo l’addio alla MotoGP nel 2018. Inevitabilmente la mente ritorna alle sfide del passato, alla sua prestigiosa carriera, alla sfida interna al box con Marc Marquez, arrivato in Repsol Honda nel 2013. Il suo ingresso in classe regina è stato un uragano per tutti, figuriamoci per chi doveva condividere il garage con lui. 
Insieme nello stesso box per sei anni, mai nessuno ha resistito così tanto al fianco di Marc Marquez con la stessa moto. Dopo di lui si sono alternati Jorge Lorenzo, Alex Marquez, Pol Espargaro fino all’attuale Joan Mir. Per Dani Pedrosa i primi anni, in particolare le stagioni 2013 e 2014, non sono stati per nulla facili e la tensione si tagliava con un coltello. In una intervista a Revelo il pilota di Sabadell rivela qualche curioso retroscena.
Le tensioni tra Marquez e Pedrosa
Si dice sempre che il compagno di squadra è il primo rivale, ma tra Marc Marquez e Dani Pedrosa si è arrivati a livelli davvero estremi: “In Honda funzionava così, il più veloce era il numero uno e decideva la direzione da prendere nello sviluppo della moto. Quando guidavo io pensavo al bene della squadra, mentre Marc era concentrato solo su se stesso“.
Del resto il fenomeno di Cervera ha subito attirato l’attenzione conquistando due titoli MotoGP nei primi due anni, sei titoli in sette anni. Prima di Marc Marquez c’era Casey Stoner in sella alla Honda RC-V e con Dani Pedrosa non ci sono mai state grosse tensioni dentro al box. “Non mi sono mai comportato così, perché non è il mio modo di essere – ha aggiunto il collaudatore della KTM -. Ad esempio, prima che arrivasse Marc, con Stoner, non ci siamo mai comportati così“.
Fortunatamente dopo il primo biennio di tensione i rapporti si sono distesi tra Marquez e Pedrosa. In questo fine settimana non potranno ritrovarsi in pista, perché Marc deve saltare anche il GP di Spagna a causa della frattura al pollice.
Per Dani, che ha condiviso l’intera carriera con il marchio giapponese, è strano vedere la Honda in difficoltà simili a quelle attuali: “Forse è un po’ un insieme di alcune cose accadute prima. Quello che vedi ora sono cose che sono successe prima. Ma in generale è un marchio che ha sempre avuto successo, non vedo perché non possano avere successo anche in futuro“.
