Due passaggi obbligati, nessuna scorciatoia: solo così eviti la stangata. Ma non tutti conoscono la strada giusta
Ricevere una multa da autovelox con la dicitura “omologato” sembra una banalità, ma dietro questa parola si nasconde un nodo che pochi conoscono, perché la Cassazione, con l’ultimo intervento, ha chiarito che non basta presentare ricorso al giudice di pace se nel verbale c’è un errore sull’omologazione.
Qui si entra in un terreno scivoloso perché la semplice opposizione non serve a nulla, serve invece la querela di falso. E questa, più che una formalità, è una salita ripida, fatta di tempi lunghi e costi importanti. Occorre determinazione, e l’assistenza di un legale, ma i risultati ne valgono sicuramente la pena
Le due mosse che evitano la stangata (ma non sono per tutti)
Il punto è proprio nella confusione tra “omologazione” e “approvazione”. La legge, in realtà, richiede solo che l’autovelox sia approvato dal ministero, non omologato in senso stretto. Eppure, nei verbali, il termine “omologato” compare spesso, generando dubbi e speranze di annullamento della multa.

Ma la Cassazione è stata chiara: se vuoi contestare un errore del genere, non puoi cavartela con una semplice carta bollata. Serve la querela di falso, cioè un’azione legale specifica contro chi ha redatto il verbale.
Un percorso che non tutti sono disposti a intraprendere. Perché, oltre alla fatica, c’è anche il rischio di dover sostenere spese legali che possono superare di gran lunga la sanzione stessa. Un caso concreto parla chiaro: un automobilista, per contestare una multa di 500 euro, si è trovato a dover pagare anche i costi di tre gradi di giudizio. Tutto per un errore formale, che però non ha portato al risultato sperato.
La prima mossa è semplice da dire, meno da mettere in pratica: non basta il ricorso ordinario. Se nel verbale si parla di omologazione e tu sai che la legge prevede solo l’approvazione, l’unica strada è la querela di falso. Non è una scelta da prendere alla leggera: bisogna valutare se il gioco vale la candela, perché i costi possono diventare rapidamente insostenibili.
La seconda mossa è tutta nella valutazione: conviene davvero andare fino in fondo? La burocrazia, la confusione sui termini e le procedure complicate rischiano di trasformare una semplice contestazione in un percorso ad ostacoli. Chi decide di opporsi a una multa per autovelox, basandosi su un errore di omologazione, deve essere consapevole che la strada è lunga e spesso in salita.
In sintesi, le due vere mosse per evitare la stangata sono: capire che serve la querela di falso e valutare attentamente se affrontare questa sfida. Non esistono scorciatoie: solo chi è davvero convinto e preparato può sperare di uscire vincitore da una vicenda del genere.