Motogp: no Valentino Rossi, no audience

Ci sono delle assenze che pesano e che non possono in alcun modo essere degnamente fronteggiate. In motogp ad esempio la temporanea dipartita di Valentino Rossi, causa frattura alla caviglia rimediata al Mugello, ha avuto degli strascichi parecchio consistenti. Senza il dottore infatti gli ascolti hanno fatto registrare dei crolli verticali, tanto che determinate major che solitamente investono sul motomondiale hanno richiesto ai network che trasmettono la motogp di abbassare le pretese economiche relative agli spot durante i gp.

Visti i dati audience peraltro non si può che appoggiare le richieste dei vari inserzionisti. In Italia infatti l’audience relativo alla motogp è in netto calo da quando Valentino è uscito di scena. La gara di Silverstone è stata seguita soltanto da 4.325.000 telespettatori con una share del 26.89% sul target commerciale. Dato poco confortante se si pensa che in primavera gli appuntamenti di Jerez de la Frontera e di Le Mans avevano fatto registrare picchi di 6.000.000 milioni di telespettatori con uno share del 36-38%.
 
Da questi dati emerge dunque la fondamentale importanza di Valentino Rossi all’interno del circus Dorna. Solo in Italia infatti il pilota di Tavullia è in grado di canalizzare verso i gran premi almeno il 10% dei telespettatori dei che abitualmente seguono il motomondiale.
 
Pensare però che l’effetto Rossi si faccia sentire solo in Italia è una constatazione quantomai errata. E’ stato dimostrato che il fuoriclasse della Yamaha ha un’incidenza maggiore sul pubblico nel sudest asiatico, laddove ormai è reputato una sorta di idolo internazionale da equiparare alle leggende locali.

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