MotoGP, Indianapolis rischia il “taglio”

motogp indianapolis

La MotoGP sbarca in America o rinuncia definitivamente al progetto a stelle e strisce? Se ne sta parlando da tempo, ma ancor di più adesso che la tappa di Indianapolis è in scadenza di contratto e sembra ancora lontana dalla definizione di un accordo per le stagioni a venire…

Il direttore del circuito, Jeff Belskus, sarebbe intenzionato a rinnovare l’accordo, anche nonostante le presenze siano minime (specie rispetto a certe folle oceaniche che siamo soliti ammirare in Europa): dopo che nel 2008 c’erano stati circa 180mila spettatori, domenica sono stati solo 64.151 i biglietti staccati per assistere allo Stoner-show.

 

Stiamo migliorando rispetto ai 62mila del 2010, ma la verità è che la pista non piace – prima ancora che ai tifosi – alle squadre ed ai piloti: le prime sono costrette a sostenere i costi di una doppia trasvolata oceanica perché il calendario interpone Brno tra Laguna Seca e Indy; i secondi non hanno apprezzato un asfalto decisamente scivoloso e alcune modifiche che hanno ridotto le vie di fuga.

 

La soluzione potrebbe essere aspettare il 2013: sarà allora che aprirà un circuito ad Austin, Texas, ed è verosimile che si riesca a costruire un calendario che porti le MotoGP per un mese negli States. Un solo viaggio per 3 eventi, e lanciare così definitivamente le due ruote anche al di là dell’Atlantico.

I commenti sono chiusi.

Impostazioni privacy