MotoGP 2011 Indianapolis, Stoner 7 “Nonostante il circuito sfavorevole”

casey stoner indianapolis 2011

Se vinci anche dove sei sfavorito (ma poi, rispetto a chi?) vuol dire che il titolo mondiale difficilmente ti può sfuggire. Chissà se anche lui, e stiamo parlando di Casey Stoner, è forte di questa sicurezza, che dovrebbe portarlo a gestire i prossimi appuntamenti del mondiale MotoGP con quella serenità necessaria e sufficiente per cercare di migliorare il – già straordinario – bottino di risultati stagionali.

Mai giù dal podio se non a Jerez, dove peraltro fu Valentino Rossi a farlo fuori entrando in curva con troppa foga e falciandolo fino all’epilogo sulla ghiaia, Stoner ha trovato a Indianapolis la settima perla stagionale: la sua Repsol Honda è stata capace del record sul giro più veloce fatto registrare nelle qualifiche (1:38.850) e del record del circuito in gara (1:39.807), oltreché di una prestazione maiuscola perché autorevole e priva di sbavature. Ma non è stato facile condurre la moto giapponese ad un risultato di questo genere…

Siamo partiti bene e forse avrei dovuto essere un po’ più aggressivo all’ingresso nella prima curva. Entrando alla curva due Daniel Pedrosa ha frenato pesantemente, quando però i miei freni non erano ancora in temperatura, portandomi quasi al contatto. La gara è stata dura, la temperatura elevata con l’asfalto leggermente più scivoloso rispetto alle prove e alle qualifiche ha reso le cose difficili da gestire.

Per Stoner, anche se in gara nessuno ha avuto modo di accorgersi se non dello strapotere portato in pista dal duopolio moto-pilota, c’è stato anche un momento di panico quando…

mi si è chiuso l’anteriore ma ho ripreso la moto con il ginocchio, e da quel momento abbiamo cominciato a imporre il nostro ritmo. Nonostante le condizioni di pista sfavorevoli, tutto è andato per il verso giusto. Ringrazio il team per il fantastico lavoro svolto.

Un lavoro da 44 punti: a tanto ammonta il vantaggio del “koala” australiano a questo punto del mondiale. Considerando che al termine mancano 6 (o, nella configurazione più verosimile vista l’intenzione dei piloti di boicottare il GP di Giappone per le vicende nucleari dell’ormai famigerato impianto di Fukushima, 5) gare, un margine più che soddisfacente…

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