MotoGP, arriva il terribile lutto: è morto uno dei piloti più amati della sua generazione

Il mondo delle due ruote piange la scomparsa di un eroe di un’epoca d’oro per il Motomondiale. Si è spento un campione del mondo della classe 250.

Il motociclismo ha raccontato storie uniche, figlie di un periodo irripetibile. Se oggi il Motomondiale già è considerato rischioso, nel 1970 era da veri folli. Si correva al limite su moto ed attrezzature basilari. Era il fiuto del rider a fare la differenza, ma bastava una caduta per assistere ad una tragedia. I tracciati erano rischiosissimi e ogni anno perivano diversi piloti.

MotoGP, arriva il terribile lutto: è morto uno dei piloti più amati della sua generazione
MotoGP (ANSA) – NextMoto.it

Oltre che per il successo in gara si lottava per la vita. Rodney “Rod” Gould, campione del mondo 1970 nella classe 250, è stato tra i fenomeni più acclamati dell’epoca. Gould era nato a Banbury il 10 marzo 1943 ed è stato uno degli alfieri più importanti del Paddock tra il 1967 e il 1972. In seguito era rimasto nel giro, curando le pubbliche relazioni in qualità di responsabile della Yamaha. La casa di Iwata si avvaleva della sua competenza tecnica anche per settare i bolidi di Saarinen, Lansivuori, Andersson e di altri rider.

Il centauro inglese è noto anche per aver concluso la trattativa con Giacomo Agostini per il suo passaggio dalla MV Agusta alla Yamaha. Gould riuscì a convincere il bresciano a lasciare la sua amata MV per sposare un progetto diverso. Agostini si lasciò ammaliare dall’idea di poter trionfare anche in sella alla moto della Case dei tre Diapason e accettò la proposta. Quello che venne definito ai tempi il “contratto del secolo” venne ufficializzato il 4 dicembre 1973. E’ venuto a mancare un’altra leggenda.

La carriera di Rodney “Rod” Gould

Gould è stato un asso in tutte le categorie a cui ha preso parte. Nella classe di mezzo si è elevato sul tetto del mondo nel ‘70. Nel panorama motociclistico può essere considerato uno dei primi manager di alto profilo, avendo curato le comunicazioni dei protagonisti top della pista. Il passaggio di Agostini segnò l’ennesimo trionfo per la Yamaha.

Persino il look di Gould non passava inosservato. Aveva un capello sempre spettinato rossiccio. Rodney aveva debuttato nel Mondiale 1967 al Tourist Trophy in sella ad una Norton 500, celebrando un quinto posto al Sachsenring e chiudendo nella classifica iridata 19°. Nel 1968, su Yamaha e Kawasaki 250, si mise in mostra, giungendo quarto.

Progredì ancora nel 1969, trovando poi nel 1970 con Yamaha la completa consacrazione. Conquistò 6 GP quell’anno e si laureò campione del mondo nella classe 250. La spuntò contro i colleghi Yamaha (Read, Carruthers) e su Grassetti sulla MZ. Ha vinto GP anche nella classe regina. RIP Rodney “Rod” Gould.

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