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MotoGP 2011 Laguna Seca: Stoner-Lorenzo 1-0, Rossi trova la strada

Il GP degli Stati Uniti, ennesimo di una serie di round validi per l’assegnazione del mondiale MotoGP – che, ormai è chiaro, è sempre più una questione tra loro due – va a Casey Stoner. Il pilota del team Repsol Honda è riuscito ad avere ragione di Jorge Lorenzo, suo principale rivale, e si è riportato a 20 punti di vantaggio nella classifica del motomondiale, che comunque non può assolutamente dirsi chiuso e nemmeno ipotecato.

Sul circuito di Laguna Seca, ancora una volta è stata decisiva l’eccezionale e spettacolare curva “del cavatappi”: lì, a 15 tornate dal termine, un Casey Stoner non soddisfatto per il terzo posto (tale era la “piazza” da lui occupata in quel momento) ha trovato il guizzo per superare il compagno di squadra e rivale Daniel Pedrosa, ed ha capito che sarebbe stato possibile anche mettersi alla caccia del capoclassifica (e, ancora una volta, rivale) Jorge Lorenzo.

 

Il maiorchino, scattato dalla pole position, ha cercato di resistere al dolore provocatogli dalla violentissima caduta rimediata nelle libere di sabato ma ci è riuscito solo fino a 6 giri dalla bandiera a scacchi, quando il “koala” Stoner lo ha infilzato; di lì ha dato la sensazione di essere finito, non si sa ancora bene se per via delle precarie condizioni fisiche o per via di qualche problema di messa a punto della moto.

 

Buona la prova di Ben Spies, pimpante con la sua Yamaha tanto da trovare un agile sorpasso nel finale ai danni di Dovizioso, che ha chiuso quinto. Alle sue spalle il duo Ducati Rossi-Hayden, con una novità: se è vero che le due rosse di Borgo Panigale sono uscite presto dalla lotta per le posizioni nobili, senza meritarsi troppe inquadrature, è vero anche che nel finale hanno preso a girare costantemente sotto il piede del minuto e 23″; forse il problema è quello di trovare la maniera di portare subito in temperatura le gomme, rispetto alle quali la Desmosedici sembra essere troppo “delicata”; c’è da riflettere, può essere la strada verso la soluzione dell’enigma della scarsa competitività.