L’invenzione italiana che rivoluziona il mondo militare | Parte tutto da una moto

Conosciuto soprattutto per le sue motociclette classiche con uno stile impareggiabile, questo marchio italiano ha creato un veicolo davvero rivoluzionario destinato a scopi non proprio pacifici. Oggi lo si conosce molto poco ma è stato fondamentale sotto molti aspetti.

Tempo fa abbiamo visto come una motocicletta può diventare un ottimo mezzo d’assalto rapido o un trattore per fattorie: quello di cui parliamo oggi però raggruppa il meglio delle due categorie, se capite cosa intendiamo. Ecco come un marchio tricolore ha cambiato per sempre la storia della mobilità nei grandi eserciti moderni.

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Tutti sull’attenti senza lasciare il manubrio (NextMoto)

Guerra e pace

Quando scoppia un conflitto o comunque ci sono tensioni tra paesi è quasi normale che un marchio generalmente orientato verso la produzione di veicoli civili trasformi parte della sua produzione per far fronte alla nuova esigenza del paese in cui opera, dopo tutto per quanto sia brutto da riconoscere la guerra è un business come un altro per le aziende.

Lo sanno bene tante case italiane – alcune delle quali scomparse – come Fiat, Ansaldo e Lancia che hanno tutte prodotto almeno un mezzo militare nel corso della Seconda Guerra Mondiale anche se non sono state le uniche in Europa a fare qualcosa di simile. Pochi marchi però sono stati importanti come Moto Guzzi nello sviluppo di nuove tecnologie di natura bellica.

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Meglio di un cingolato, cosa ne pensate? (NextMoto)

Non è un nome da poco

Tra le tante case produttrici di ciclomotori de nostro paese Moto Guzzi è uno dei marchi più illustri e diffusi con attori hollywoodiani del calibro di Ewan McGregor che sono letteralmente innamorati alla follia delle due ruote prodotte dalla casa italiana, fondata ormai un secolo fa a Genova e attualmente attiva.

Oltre ad aver costruito modelli iconici come la Falcone, la Norge o la California il marchio ligure si è cimentato nei duri anni della guerra nella costruzione di motociclette militari, spesso semplici mezzi da ricognizione e assalto leggero deputati a compiti di seconda linea…ma non soltanto.

Un’idea impeccabile

Dopo aver prodotto mezzi a due ruote per l’esercito italiano nel corso dell’ultimo conflitto mondiale, la Moto Guzzi decise di fare il passo successivo nel 1950, anno in cui dopo la sconfitta subita dagli Alleati l’Italia riorganizzava le sue truppe stavolta per affrontare il difficile equilibrio mondiale della Guerra Fredda al fianco degli stessi USA.

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Mai sentito parlare di Motocarro? (NextMoto)

Uno dei più grandi problemi dell’esercito nel corso della Seconda Guerra Mondiale fu proprio la mancanza di veicoli motorizzati a cui affidarsi per il trasporto di merci e soldati con i muli che costituivano ancora il più diffuso appoggio per il trasporto soprattutto in aree montane e difficili da raggiungere. Nel tentativo di rimpiazzare i muli ancora in servizio nell’esercito Guzzi propose un mezzo innovativo.

Noto anche come Mulo Meccanico, il motocarro Moto Guzzi 3×3 era un ibrido tra una motocicletta ed un veicolo cingolato capace di affrontare pendenze di qualsiasi genere – specie verticali – trasportando soldati o materiali per la prima linea. Il veicolo utilizzava un motore da 754cc e 20 cavalli che lo rendeva molto lento ma era piuttosto versatile e capace di affrontare pendenze importanti dove camion e furgoni si sarebbero certamente fermati. Venne prodotto fino al 1963 prima che l’evoluzione dei veicoli militari lo rendesse obsoleto…non vi ricorda qualcosa? Pensateci bene!

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