Brutte notizie in arrivo per il nostro Paese: il noto brandi di sharing per moto e scooter, ha detto addio all’Italia, ecco perché.
Non è certo un passo in avanti, quello che fanno le città di Milano e Roma, che perdono un importante partner nel campo della mobilità. A dire addio alle città italiane, è Acciona Mobility Italia con il suo scooter e moto sharing. Parliamo di una multinazionale spagnola del settore costruzioni e trasporti che da tempo collaborava anche con l’Italia, appunto, ma che ha scelto di tirarsi indietro.
Un problema non solo per chi preferiva i suoi scooter da noleggiare, ma anche, anzi soprattutto per i dipendenti che lavoravano nelle sedi italiane del marchio ora purtroppo sottoposti a procedura di licenziamento. Per questo, la Uiltucs ha subito redatto una nota che recita: “La direzione societaria ha formalmente trasmesso alle organizzazioni sindacali di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs una procedura di licenziamento collettivo per cessazione di attività per 37 lavoratori a tempo indeterminato, di cui 3 quadri e 34 impiegati, e 2 lavoratori a tempo determinato, a far data rispettivamente dal 16 marzo e dal 12 aprile 2023”.
Addio all’Italia per il noto brand del moto sharing
Acciona ha a sua volta pubblicato una nota dalla quale è emerso che tra Roma e Milano non si aspettava di dover incontrare tanti inconvenienti, tra buche e: “danneggiamenti elevatissimi, costi assicurativi e di manutenzione che non hanno reso proficue le rendite come in altri paesi ove sono presenti“.
L’attività di Acciona era comincia in Italia nel 2020 con i suoi scooter elettrici con livrea bianco-rossa disponibilità in sharing nelle due principali città del Paese ovvero Milano e Roma. Dopo tre anni, ora, l’esperienza del brand iberico si è conclusa almeno in Italia con la progressiva interruzione del servizio fino alla cessazione completa.
In attesa che quest’ultima avvenga, su MilanoToday si legge che i sindacati di settore hanno proposto all’azienda soluzioni per i lavoratori in uscita come la possibilità di un ricollocamento in altri Paesi dove Acciona mantiene la propria operatività senza escludere l’ulteriore opportunità di ricorrere agli ammortizzatori sociali per la cessazione dell’attività.
Stando sempre alla nota sindacale riportata da Milano Today, Acciona non si sarebbe resa disponibile alla ricollocazione, auspicando invece una definizione celere delle procedure senza ricordo alla fase ministeriale con la contestuale proposta di incentivi all’esodo.