Per il pilota nord irlandese si tratta della prima gara endurance della carriera e Rea ha tutta l’intenzione di lasciare un segno anche a Suzuka, dove prima di lui hanno corso e vinto piloti illustri, tra cui Valentino Rossi e Colin Edwards nel 2001: la prova di ciò sta nel fatto che subito dopo il GP di Brno, dove Rea ha vinto gara 1 e conquistato il secondo posto in gara 2, il pilota è subito volato a Suzuka per provare un circuito che il pilota stesso ha lodato tanto da definire un peccato il fatto che non si corra alcun round del mondiale Superbike sulla pista giapponese.
L’intenzione dichiarata di Honda e di Rea e di vincere la prestigiosa gara endurance e per questo il rider Superbike potrà contare anche sull’esperienza di Akiyoshi e sulla buona classe di Takahashi, vincitore a Barcellona e sfortunato protagonista della classe intermedia sulla pista tedesca del Sachsenring.
La prima impressione è che Honda faccia davvero sul serio visti i nomi che ha messo in campo, anche se rimane il dubbio che Jonathan Rea non sia un pilota adatto a manifestazioni di questo genere visto che, senza nulla togliere alla bravura del nord irlandese, la regolarità non è certo il suo punto di forza; comunque se Rea sarà in giornata e i suoi compagni all’altezza, nulla vieta che l’estroso pilota possa regalare una delle prestazioni per cui è diventato famoso in Superbike.