Husqvarna, chi c’è a fargli i motori? Si tratta di un colosso in difficoltà

Una svolta che ha cambiato tutto: la storia di Husqvarna riserva più di una sorpresa, anche per quello che riguarda i suoi motori

Dimenticate per un attimo le vittorie nel fuoristrada: dietro il nome Husqvarna si nasconde una storia industriale che parte da lontano e che, oggi, si lega a doppio filo con un gigante del settore motociclistico. Ma chi c’è davvero dietro ai motori delle Husqvarna moderne? La risposta è interessante e non è affatto scontata.

Motori Husqvarna
Husqvarna, chi c’è a fargli i motori – nextmoto.it

Se pensate che Husqvarna sia solo sinonimo di moto da cross, siete fuori strada. Le origini del marchio affondano nel Seicento, quando la fabbrica svedese produceva armi per l’esercito. Un’attività durata tre secoli, con il nome che richiama la città natale e un logo che, all’inizio, era una canna di fucile con un mirino. Solo nel tardo Ottocento arriva la svolta: la produzione si diversifica, spaziando dalle macchine da cucire agli elettrodomestici, fino alle biciclette e alle prime motociclette, che debuttano nel 1903.

Husqvarna, ecco chi c’è dietro i suoi motori

Negli anni Venti, Husqvarna sforna una moto con un bicilindrico a V da 550 centimetri cubi, ispirata alle americane Harley-Davidson e Indian. Ma è nel fuoristrada che il marchio costruisce la sua leggenda, grazie a successi nell’enduro e nel cross, soprattutto tra gli anni Sessanta e Settanta, quando le sue due tempi mettono in ombra le inglesi nei campionati 125, 250 e 500.

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Husqvarna, ecco chi c’è dietro i suoi motori – nextmoto.it

La storia, però, non si ferma qui. La divisione motociclistica cambia più volte padrone: nel 1987 passa a Cagiva, poi nel 2007 viene acquisita da BMW. Ma il vero colpo di scena arriva nel 2013, quando Husqvarna entra nell’orbita di Pierer Industrie AG, la holding guidata da Stefan Pierer, che è anche amministratore delegato di KTM.

Da quel momento, la produzione si sposta in Austria e il marchio inizia una nuova fase, puntando forte sulle competizioni e su modelli sempre più vicini alla filosofia KTM.

Gli investimenti non tardano a dare frutti: Husqvarna si fa notare in Moto3, grazie alla collaborazione con il Max Racing Team di Max Biaggi. Arrivano vittorie importanti, ma KTM preferisce lasciare Husqvarna concentrata su altri fronti.

C’è poi un altro passaggio chiave: parte della produzione viene trasferita in India, grazie all’accordo tra KTM e Bajaj Auto, colosso locale che dal 2007 collabora con la casa austriaca. Una mossa che permette di ampliare la gamma e presidiare nuovi mercati, sfruttando la forza produttiva e distributiva di Bajaj.

In sintesi, oggi dietro ai motori delle Husqvarna c’è l’ingegneria KTM, con una parte della gamma realizzata in India da Bajaj. Una scelta che ha permesso al marchio svedese di rimanere competitivo e di continuare a innovare, pur affrontando le sfide di un settore in continua evoluzione. E chissà che, in futuro, non arrivi davvero la tanto attesa svolta anche in MotoGP.

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