La MotoGP deve fare i conti con diverse problematiche e ora una di queste riguarda un noto tracciato.
L’intento della Federazione motociclistica è quella di ampliare sempre di più i confini e gli orizzonti del mondo delle corse, con la MotoGP che è diventato sempre di più un grande fenomeno internazionale. Sono tantissimi i tracciati che sono presi in considerazione, con l’Asia che è tra i Continenti che ospitano il maggio numero di gare.

Sono anche diversi i circuiti che hanno scritto pagini memorabili della categoria, ma purtroppo non sempre questi luoghi sono posti di gioia e di divertimento. Essendo degli spazi molto ampi e larghi, accade anche che alle volte diventino un posto nel quale poter dare conforto e riposo a tante persone in difficoltà.
L’Asia conosce molto bene questa situazione e dunque non deve sorprendere nemmeno più di tanto il fatto che si sia deciso di stravolgere, almeno per il momento, il compito del GP di Thailandia. Questo infatti ha preso tutto un altro significato e scopo attualmente, ma che rischia di compromettere anche la propria partecipazione futura nel calendario.
MotoGP Thailandia: il nuovo tracciato diventa un campo profughi
Il calendario del 2026 dovrebbe aprirsi in quel di Buriram, in Thailandia, ma nonostante l’annuncio ufficiale della tappa asiatica, ci sono delle condizioni che rischiano di far cambiare le carte in tavola. Il problema deriva dal fatto che nell’ultimo periodo questo circuito non sta vedendo girare le moto, ma bensì si è trasformato in quello che si può definire come un campo profughi.

Qui infatti si è deciso di posizionare gli sfollati che giungono dalla Cambogia, con la situazione interna a questa nazione che ancora una volta non è di certo delle più serene e rosee. Siamo di fronte infatti a quella che è considerata come la peggiore escalation militare degli ultimi 15 anni.
Sono in totale ben 140 mila i civili che hanno lasciato la Cambogia e nel tracciato di Buriram, che non si trova lontano dal confine con la Cambogia, ne ospita circa 8000. In una situazione del genere sarebbe chiaramente impossibile anche solo pensare di poter correre, dunque la tappa thailandese sembra essere fortemente a rischio in vista del 2026. Si aspettano per ora delle novità da parte di Dorna o di Liberty Media.