Arriva una donna nel Motomondiale, è ufficiale: rivoluzione totale

Quello delle corse è un mondo maschilista? Forse in parte dato che almeno al momento in MotoGP non c’è nemmeno un pilota donna. Le cose devono cambiare e le ragazze si stanno avvicinando sempre di più a questo sport sopratutto in questo modo.

Una donna in un motomondiale? E perchè no? Oggi leggiamo cosa dice una delle poche ragazze nel mondo delle due ruote, un mondo che ancora oggi risulta un po’ maschilista almeno dati alla mano. Vediamo cosa ha da dire lei a riguardo.

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Donne in motocicletta! (NextMoto)

Oggi approdiamo in Moto3, importante campionato del dominio della MotoGP in cui esiste un team in cui una donna è il punto focale a cui tutti i piloti devono fare riferimento: ecco quali sono le sue considerazioni sul mondo delle corse di oggi.

Corse in gonnella

Nonostante i progressi sociali occorsi nel settore ed i dati in crescita diffusi dalla NHTSA americana che dimostrano come il motociclismo sia sempre meno “una faccenda da uomini” deve ancora arrivare una donna, quella che dimostrerà inequivocabilmente a chi ancora si ostina a dubitare la capacità del gentil sesso nel prevalere sui colleghi maschi nel mondo delle due ruote sportive.

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In MotoGP ad oggi manca ancora un pilota donna (NextMoto)

Pensare che già tantissimi anni fa, quando esistevano veramente dei grossi stigmi sociali che impedivano di fatto alle donne di accedere a questo meraviglioso mondo una coppia di sorelle si impose sui colleghi uomini: si tratta delle sorelle Augusta ed Adeline Van Buren che nel 1916, quando le moto erano poco più che un lussuoso giocattolo, attraversarono gli interi Stati Uniti a bordo di due motociclette, un’impresa allora mai riuscita a nessuno.

Il team rosa

Recentemente nella categoria Moto3 un team ha assunto il primo team manager donna della storia: si tratta di Aurora Angelucci, giovane ma con le idee già ben chiare su cosa occorra fare per avere un domani una competizione con delle quote rosa soddisfacenti. La squadra per cui la Angelucci lavora è la importante MTA, squadra italiana che cercherà di centrare il titolo competendo contro le altre rivali quest’anno.

Grazie ai suoi importanti contatti nel settore ed al ruolo che è arrivata a rivestire, Aurora ha la possibilità di aiutare altre ragazze a superare gli stigmi ancora esistenti vero le donne, sostenendo delle pilote o ragazze con la passione per la meccanica o ancora per il managing sportivo come lei grazie ad una start app rivoluzionaria.

L’obiettivo è fattibile 

Il piano della Angelucci è semplice e molto chiaro: arrivare a creare un campionato unificato in cui donne e uomini possano competere assieme. Dopo tutto trattandosi di uno sport dove non ci sono categorie di peso – come ad esempio la boxe o la pesistica – non c’è assolutamente ragione per cui una donna non possa competere con un uomo.

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Riuscirà Aurora Angelucci a portare la prima donna in MotoGP? (NextMoto)

“Il mio obiettivo è arrivare ad avere un campionato dove uomini e donne possano competere. Non penso serva una lega differente di MotoGP femminile”, spiega la giovane team manager. Per riuscire nella sua impresa, la ragazza ha fondato Angeluss, società che si occupa di sostenere anche economicamente le donne interessate ad entrare nel mondo delle moto.

Del resto questo in Formula Uno è già successo: nel 1958 Maria Teresa De Filippis, italiana come la Angelucci, entrò in Formula Uno, prima donna a farlo. Nel 1974 Lella Lombardi divenne invece la prima pilota appartenente al gentil sesso a portare a casa dei punti iridati. La strada è lunga ma percorribile: chissà chi riuscirà ad arrivare al record per prima!

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