I collezionisti di moto non mancano di certo in giro per il mondo, con certi modelli che fanno sognare.
Da un po’ di anni a questa parte è diventato evidente come sia tornato in auge lo stile vintage e certi modelli di un tempo stanno spopolando ancora oggi. Per questo motivo anche i customer stanno puntando molto su questo stile, cercando dunque di unire due ruote di un tempo con delle migliorie tecnologiche moderne.

Il Giappone poi è una delle nazioni che ha saputo dare vita ad alcune delle più belle moto al mondo. Uno dei marchi che ha conquistato gli appassionati è sicuramente la Kawasaki, con la Verdona che si è imposta negli anni anche nella Superbike, avendo modo di poter contare su di un mito come il nordirlandese Jonathan Rea.
Un campionissimo che ha portato a casa la bellezza di 6 titoli mondiali, peccato che ora le cose vadano male per entrambi. Intanto però c’è chi ha saputo portare avanti un piano straordinario con una moto leggendaria di casa Kawasaki e con un dettaglio che la rende così ancora più amata e richiesta.
Kawasaki KH 606: arriva il bolide da sette cilindri
Sembra davvero impossibile pensare di progettare una moto che ha modo di poter sfruttare un potentissimo motore da 7 cilindri, ma questo è ciò che ha saputo dare alla luce Simon Whitelock. Il suo progetto parte da lontano, infatti si deve tornare con la mente al 1999, anno in cui il progettista britannico prese una Kawasaki KH 250 e la rivoluzionò.

Ecco dunque come il principale cambiamento è stato legato al motore, tanto è vero che si è deciso di progettare un bolide di rara potenza, tanto è vero che si tratta di un favoloso 7 cilindri. Certo, non si tratta della moto con il propulsore più grande e potente mai progettato, ma è innegabile il fatto che siano ben poche le moto che hanno modo di offrire simili prestazioni.
Per poter fare in modo che il motore potesse essere supportato dalla moto, Whitelock ha deciso di allargare la sella e il serbatoio di 10 cm, adattando il tutto alla struttura del telaio. La Kawasaki in questione è inoltre il sogno per la maggior parte degli appassionati, tanto è vero che di recente è finita all’asta in Giappone e siamo già a valutazioni da 70 mila euro.