Casey Stoner, che fine ha fatto l’ex avversario di Valentino Rossi: vita rivoluzionata per lui

Casey Stoner è nel mito delle due ruote, ma ora qual è la vita del campionissimo australiano?

Ci sono dei piloti che hanno saputo imporre il proprio nome in modo indelebile nella storia del motociclismo. Tra questi vi è senza ombra di dubbio Casey Stoner, con il campionissimo australiano che ha saputo elevare come forse nessuno era mai riuscito a fare prima il nome della Ducati all’interno del motorsport.

Casey Stoner addio Honda Ducati MotoGP
Casey Stoner, che fine ha fatto l’ex avversario di Valentino Rossi: vita rivoluzionata per lui (Ansa – nextmoto.it)

Il titolo mondiale del 2007 rimane una delle più grandi imprese, anche perché fu l’unico trionfo in grado di interrompere un dominio giapponese che durava dagli anni ’70 e che sarebbe terminato solo nel 2022. Stoner dunque si trovava tra le mani una Ducati che, come si diceva al tempo, era capace di guidare solo lui.

Che però fosse un fenomeno lo si capì anche quando conquistò il Mondiale con la Honda, dimostrando dunque di avere tutte le carte in regola per poter passare da una moto all’altra senza problemi. Stoner però si è ritirato molto presto, già nel 2012 quando aveva solo 27 anni, con la storia dell’australiano che ha avuto parecchie difficoltà.

Dalla malattia alla riabilitazione: la situazione di Casey Stoner

In molti si erano domandati del perché Stoner si fosse ritirato a soli 27 anni, ma dopo diversi anni è arrivata la risposta. L’australiano soffre della sindrome della stanchezza cronica, una particolare forma che porta dunque il pilota ad accumulare ansia al punto tale da paralizzarlo di fronte a una serie di azioni quotidiane e comuni e di vivere con difficoltà anche le varie gare.

Casey Stoner addio Honda Ducati MotoGP
Dalla malattia alla riabilitazione: la situazione di Casey Stoner (Ansa – nextmoto.it)

Stoner infatti ha più volte dichiarato come per lui il problema fosse la gestione del pre e del post gara, tanto è vero che continuò per anni la propria carriera in quanto fosse convinto che tutti i colleghi fossero “divorati” dall’ansia. L’australiano raccontò di dolori lancinanti allo stomaco una volta chiuso nel box per paura di confrontarsi con il pubblico e il tutto peggiorava quando vinceva, dato che a quel punto pensava che la gente avrebbe chiesto sempre di più dalle sue prestazioni.

Ora il pilota ha trovato il modo di gestire quest’ansia, tanto da aver partecipato anche a EICMA nel 2023, un qualcosa per lui impossibile in passato. Tra le varie attività che svolge nella giornata ci sono il golf e il surf e nel 2024 ha avuto modo di tornare in pista per la Champions Charity Race.

Gestione cookie