Scooter Yamaha: successo made in Japan

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Gli scooter Yamaha sono sicuramente tra i più ambiti al mondo. Merito della “scuola giapponese”, che negli anni ha dato vita a ciclomotori in grado di sbancare il mercato. Nel segmento, Yamaha e Honda sono riusciti a monopolizzare le attenzioni dei consumatori, tanto da insidiare lo strapotere dei marchi italiani. Col passare degli anni la casa dei tre diapason ha compiuto inoltre un ulteriore salto di qualità, grazie soprattutto ai tanto agnognati maxi scooter. In Italia ad esempio i vari T-Max ed X-Max hanno fatto registrare dei record in termini di vendite, sebbene i prezzi di listino non fossero così abbordabili.

Da ciò dunque si evince la validità di questi scooter. Validità in grado di affascinare il potenziale acquirente in tutto e per tutto. Non a caso il T-Max è sulla cresta dell’onda da circa dieci anni. A determinarne il successo senza confini ha contribuito sicuramente l’adozione di un motore bicilindrico al quale è stato aggiunto un terzo pistone di bilanciamento contrapposto ai primi 2. Senza contare il conturbante profilo estetico che, unitamente alle specifiche tecniche, lo ha reso un diretto competitor di alcune moto.
 
Altrettanto convincente l’X-Max, meno potente (250 cc) ma ugualmente performante e intrigante. La nuova versione, dotata di abs, ha stupito parecchio per via del “taglio” sportivo, sotttolineata all’esterno dall’inedita carenatura, completamente ridisegnata, e all’interno dal nuovissimo telaio. Il profilo più compatto, insieme alle ruote da 15″ all’anteriore e da 14″ al posteriore, hanno comportato inoltre una crescente stabilità in rettilineo e in curva. Aumentate anche la protezione aerodinamica, il livello delle finiture e la capacità di carico.
 
Riguardo il comparto “quarto di litro”, la casa nipponica ha deciso solo in tempi recenti di sfidare apertamente lo strapotere della Honda e della Piaggio. L’X-Max 125 infatti non ha mai colpito il pubblico di sedicenni, tanto che la Yamaha ha dovuto dar vita a nuove proposte. In questo senso il Bw’s 125, il Cignus e l’X-City si sono rivelati decisamente appetibili. L’ultimo dei tre , complice la ruota alta, ha negli anni raccolto diversi consensi. Merito anche del prestante motore da 125 cc con iniezione elettronica lineare e progressivo, e del capiente serbatoio (10,5 l).
 
Sul versante 50 cc, diverse sono le proposte che il colosso di Iwata ha lanciato sul mercato. Si va dall’Aerox R (di cui sono state realizzate diverse special edition con la livrea della M1) al Neo’s (che si è rinnovato con la versione 4 tempi), passando per il minimal Bw’s naked e per il Why (il cui desing ricorda alcuni cinquantini di produzione italiana).

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