La Yamaha si lancia nel mondo dei supereroi e lo fa con un modello che nessuno avrebbe mai immaginato di vedere.
Lo sviluppo che sta avendo in questi anni la Yamaha è davvero sensazionale e incredibile, considerando infatti come il colosso giapponese ha dimostrato di sapersi mettere in luce in ogni settore. Non ci si basa infatti solo sulle moto di serie, ma negli anni i Tre Diapason hanno conquistato anche il settore delle corse.
Anche per questo motivo negli anni è cresciuta via via sempre di più l’interesse verso queste moto, con il colosso nipponico che diventa dunque un punto di riferimento anche nel mondo del cinema. I Tre Diapason non si sono limitati solo a due ruote possenti, ma anche a dei maxi scooter che hanno fatto la storia.
La gamma Max della Yamaha è una di quelle più iconiche che si siano mai viste, con il TMax che è forse il massimo mai visto. Ci sono però anche delle grandi cruiser che hanno fatto la storia e ora è tempo di riportarle in voga nel mondo del cinema, con uno di questi modelli che è destinato a catturare l’attenzione mondiale.
Yamaha VMax: che spettacolo in Ghost Rider 2
Era il 1985 quando la Yamaha decise per la prima volta di lanciare sul mercato il VMax, un cruiser di eccellente livello e che è ancora oggi molto richiesto. Le dimensioni evidenziano una moto da 230 cm di lunghezza, una larghezza da 80 cm e un’altezza da 116 cm, con il peso complessivo che è da 262 kg.
Il motore che monta al proprio interno è un V4 da 1198 di cilindrata e che eroga un massimo di 102,3 cavalli. Un vero e proprio portento della strada, per questo motivo è questa la moto che è stata scelta per essere utilizzata in uno storico film come Ghost Rider 2, andando a prendere il posto di un altro mito come la Harley Davidson che vi era nel primo film.
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Era il 2012 quando si diede vita a Ghost Rider 2, con la Yamaha VMax che prese fuoco, il che le diede modo di diventare ancora più iconica. Un modello che ebbe modo così di diventare la mitica HellCycle e a ben vedere aveva tutte le caratteristiche idonee per questo ruolo di prestigio che le ha permesso di rimanere nella leggenda.
