Volkswagen ha una buona notizia per tutti i suoi appassionati: una novità che riguarda prezzi e produzione e che può fare la differenza nei prossimi mesi
Il marchio tedesco sta cercando di recuperare competitività sul mercato e ha grandi progetti per il futuro. Il punto di partenza è la stabilità dei prezzi, che non aumenteranno nemmeno dopo la decisione di Trump di immettere dei dazi per i prodotti europei.
La bomba che ha scosso il mercato internazionale è senza dubbio l’introduzione dei dazi da parte degli Stati Uniti d’America, come reazione alle politiche economiche di Cina ed Europa. Il neo presidente degli USA ha deciso di adottare una strategia aggressiva, per non perdere competitività interna e soprattutto per mettere un freno alla crescita della Repubblica Popolare. Anche il Vecchio Continente ci ha rimesso e questo potrebbe incidere (non poco) nelle dinamiche della sfera Automotive. Le preoccupazioni nel settore automobilistico sono alle stelle e il rischio di un aumento sensibile dei prezzi è dietro l’angolo.
Per questo un colosso come la Volkswagen ha deciso di rassicurare i propri appassionati e clienti, sottolineando come ci sia la ferma volontà di non ritoccare i prezzi di listino fino a tutto maggio, con il rischio però di dover cambiare le cose in ottica futura.
Inizialmente, si era diffusa la notizia secondo cui la casa di Wolfsburg avesse intenzione di applicare una tassa di importazione sui veicoli prodotti negli Stati Uniti. A smentire il tutto ci ha pensato Kjell Gruner, presidente di Volkswagen Group of America, chiarendo la situazione.
I dazi di Trump non influenzano i prezzi di Volkswagen: la promessa verrà mantenuta
Volkswagen non ritoccherà i propri prezzi, anche dei veicoli prodotti negli USA, per le prossime sei settimane, ovvero fino al termine del prossimo mese. Gruner ha avvertito però che in caso di permanenza dei dazi anche a giugno, potrebbe esserci la necessità di suddividere il peso economico sui fornitori, sui concessionari e purtroppo anche sui consumatori.

Questo tipo di approccio è stato condiviso anche da altre case produttrici, come la Hyundai, che manterrà i prezzi fermi fino al 2 giugno, e la Ford, che offre diversi sconti ai dipendenti. Per quanto riguarda i modelli della Volkswagen che saranno soggetti a dazi vanno annoverate ad esempio le Tiguan, che vengono costruite nello stabilimento di Puebla, in Messico. Lì si trovano a dover pagare un dazio combinato del 27,5%, che include il 25% derivante dalla scelta di Trump e un altro 2,5% derivante dal pregresso dazio USMCA, che fu introdotto durante il primo mandato dell’imprenditore e politico a stelle e strisce.