Valentino Rossi aggiunge un altro successo alla sua lunga lista: con la vittoria di domenica nel GP d’Argentina raggiunge un importante traguardo.
Se ne parla ormai da anni e finalmente oggi è palese a tutti che Valentino Rossi è riuscito in un’impresa più unica che rara: lasciare la sua impronta sul motomondiale subito dopo il ritiro dalle corse. Il fatto che negli ultimi anni di carriera avesse aperto un’accademia di piloti per aiutare i più giovani a fare il salto di qualità era già un unicum nella storia del motomondiale e in quella delle corse in generale: nessun pilota prima di lui aveva cominciato a fare il coach mentre continuava a correre. 
Valentino Rossi lo ha fatto invece quando ancora era nel pieno delle sue forze, visto che il primo allievo di quella che poi sarebbe diventata la VR46 Accademy è da considerarsi Marco Simoncelli. L’anno in cui il compianto pilota romagnolo ha chiesto aiuto a Vale, entrambi vinsero il mondiale: Rossi in MotoGp e Sic nell’allora 250. Dopo la scomparsa del Sic, Rossi e Uccio hanno pensato di continuare ad allevare giovani piloti, ma di farlo questa volta in modo più strutturato.
I risultati erano giunti già quando Rossi era ancora in pista, con Morbidelli e Bagnaia capaci di vincere il mondiale di Moto2 e di conquistare la loro prima vittoria nella MotoGp. Il passaggio di consegne si è poi sublimato lo scorso anno, quando Pecco in sella alla Ducati ha vinto il primo mondiale MotoGp della sua carriera proprio nel primo anno senza Vale. Un segno del destino, visto che nessun italiano aveva più vinto un mondiale nella massima categoria dopo Rossi e nessuno ci era mai riuscito in sella ad una Ducati.
Bezzecchi regala a Rossi la prima vittoria da proprietario di un team MotoGp
Se la vittoria dello scorso anno ha eletto Bagnaia come successore di Vale e la prima di campionato ha confermato che ha buone chance di ripetere il successo, la gara di domenica in Argentina ha confermato che il campione del mondo in carica non è l’unico talento dell’Accademy che ha chance di lottare per un risultato così importante. Bezzecchi ha vinto la sua prima gara in MotoGp da dominatore e da fuoriclasse, dimostrando che quando è a posto sulla moto può dare paga a chiunque, Bagnaia compreso. 
Ciò che galvanizza non è solo la vittoria in solitaria con più di 7 secondi di vantaggio dal secondo, ma come il pilota romagnolo ha gestito tutto il weekend, dominando in prova, sfiorando la rimonta eroica nella Gara Sprint del sabato e solo in fine abbandonando tutti in gara. Bez, già rookie dell’anno nel 2022, non è solo un pilota veloce, ma è spettacolare in sella e personaggio fuori dalla pista, se conquista anche la continuità che gli è sempre mancata sono rogne per tutti.
La vittoria di domenica regala al team Mooney VR46 la prima assoluta in MotoGp al secondo anno nella classe regina e regala anche per la prima volta la vetta del campionato a Bezzecchi e alla scuderia di Vale. Insomma gli ennesimi risultati da leggenda per il nove volte campione del mondo, che oggi risulta un vincente anche come imprenditore e gestore di talenti. Quando e se deciderà mai di abbandonare le piste, Rossi ha un futuro assicurato come team manager e come talent scout.
La gioia di Salucci e Bezzecchi
Al termine della gara, dopo aver ritirato la prima coppa come gestore di un team MotoGp, Alessio Salucci (amico storico e sostegno di Valentino Rossi per tutta la carriera) era al settimo cielo. Per lui si trattava della prima volta sul podio nel motomondiale e sa benissimo che questo è merito di tutto il team ma anche di Valentino. Ai microfoni della Gazzetta ‘Uccio‘ ha detto: “Un’emozione pazzesca, perché nel guardare la squadra da lassù ho rivisto tutta la strada fatta in questi anni”. 
Il vincitore del GP ha invece voluto ringraziare direttamente Rossi: “Senza Valentino sarebbe stato quasi impossibile farcela“. Il pilota ricorda che è solo merito del nove volte iridato se è riuscito ad arrivare in MotoGp. Il primo anno in Moto2 era stato fallimentare e se Vale non lo avesse preso nel suo team probabilmente non avrebbe trovato una sella. Convinto delle potenzialità di Marco, Vale gli ha trovato un posto anche in MotoGp, sempre all’interno del suo team. Oggi tutti gli riconosceranno che ha fatto bene a crederci, mentre il suo allievo non dimentica che nel momento più difficile è stato anche l’unico a farlo.
