Uno scooter economico dall’India, premiato nel 2025: tanta capacità di carico e resistenza praticamente infinita. Grande sfida per Vespa
Ride River, startup di Bengaluru attiva dal 2021, ha presentato la prima generazione di Indie nel 2023. Due anni dopo, lo scooter elettrico finisce sotto i riflettori grazie a un riconoscimento di design ottenuto nel 2025 e a una scheda tecnica costruita su praticità e robustezza percepita. La promessa è semplice: uno scooter compatto pensato per lavorare, trasportare e resistere nel tempo.
Il costruttore lo definisce “The SUV of Scooters”, un’etichetta ambiziosa in un segmento collaudato, dove l’uso quotidiano e il carico fanno davvero la differenza. Prima di arrivare al cuore della notizia, vale una premessa: qui non si inseguono record di velocità, ma un equilibrio tra autonomia, capacità di stivaggio e costi accessibili, con alcune soluzioni furbe sul fronte della modularità.
Indie, la Vespa indiana è il SUV degli scooter elettrici
L’Indie integra 55 litri di vani chiusi, ma l’architettura consente di aumentare lo spazio: dietro spiccano gli attacchi per i portapacchi laterali, davanti sono presenti maniglie protettive utili anche per fissare corde elastiche. Nel tunnel centrale, tipico dei ciclomotori, due set di appoggi consentono la trasformazione dell’area piedi in un vano per il trasporto con l’aggiunta di pareti laterali. L’idea è semplice: rendere lo scooter un piccolo mulo da carico.

Il motore è montato in posizione centrale, con 6,7 kW di picco e 26 Nm, abbinato a trasmissione a rapporto fisso; l’obiettivo è privilegiare l’erogazione e la trazione alla ruota, con la capacità dichiarata di affrontare pendenze fino a 18°. La velocità massima è 90 km/h e sono previste tre modalità di guida per bilanciare sprint e percorrenza. L’autonomia massima indicata arriva a 161 km con una ricarica completa; i tempi di rifornimento sono nell’ordine di 5 ore. È un dato da ciclo di prova: a pieno carico la distanza effettiva scende, ma resta competitiva per gli spostamenti urbani e suburbani.
Il telaio punta sul comfort: forcella anteriore, forcellone con doppi ammortizzatori idraulici e ruote da 14 pollici. L’impianto frenante adotta pinze anteriori a tre pistoncini e una posteriore a singolo pistoncino, con dischi da 240 mm davanti e 200 mm dietro; c’è un sistema di frenata combinata, azionabile con una sola leva, soluzione pratica ma non amata da tutti i motociclisti.
La dichiarazione più forte riguarda la durata: Ride River afferma di aver testato il progetto per 1.000.000 km, equivalenti a 621.371 miglia. È un numero che, se confermato in uso reale, sposta l’attenzione dalla prestazione alla vita utile del mezzo, un tema centrale per chi fa consegne o macina chilometri ogni giorno.
Capitolo prezzi: sul sito una cifra uin rupie pari a circa 1.440 Euro al cambio attuale. È il prezzo di listino in showroom, quindi la disponibilità resta legata all’India. Ma un listino così aggressivo apre scenari interessanti: con costi d’acquisto contenuti e assetto da “utility”, un eventuale sbarco fuori dai confini potrebbe solleticare flotte e microimprese del delivery.
In attesa di conferme su distribuzione e omologazioni estere, l’Indie mette sul piatto tre carte chiare: capacità di carico modulabile, autonomia credibile per la città e una promessa di resistenza chilometrica che, almeno sulla carta, fa notizia.