Il colosso dei motori alza bandiera bianca, la chiusura è ufficiale: preoccupazione per i tanti operai dello stabilimento.
Il complicato periodo dell’industria dei motori continua a mettere in grande difficoltà le aziende, anche quelle che ormai da decenni sono dei pilastri dell’automotive mondiale. La transizione elettrica si sta rivelando più complicata e costosa del previsto, il futuro per quanto riguarda le norme (tra i dubbi e le diverse correnti di pensiero sul fronte delle emissioni e la questione dazi) continua ad essere incerto, e la concorrenza è sempre più forte, soprattutto per quanto riguarda le aziende cinesi. Rimanere a galla in questo scenario, a cui sono da aggiungere anche le difficoltà economiche generali dovute alle delicate questioni politiche degli ultimi anni (conflitti e pandemie hanno messo in ginocchioi bilanci) è tutt’altro che semplice.

Anche un colosso come Nissan, una delle aziende più amate del Giappone, da sempre portavoce di innovazione e modelli all’avanguardia e tecnologici, sta vivendo un momento sul mercato piuttosto complicato. L’azienda, dopo che negli scorsi mesi si era parlato di una possibile fusione con Honda poi non concretizzata, è impegnata in un difficile rilancio. Il colosso giapponese ha avviato un piano per tornare in positivo e invertire la tendenza di questi ultimi mesi. Inevitabilmente, però, questo passa da una attenta ottimizzazione delle risorse e da decisioni non semplici.
Nissan, chiude lo storico stabilimento
Nissan è stata costretta a chiudere la sua storica fabbrica di Civac in Messico, che fermerà la produzione entro Marzo del 2026. Si chiude così una importante era per la casa giapponese, iniziata nel lontano 1966. Il motivo, come detto, sono i nuovi piani e la nuova struttura che dovranno portare l’azienda a sostenere le sfide del mercato attuale.

L’azienda ha valutato il basso utilizzo dell’impianto, le difficoltà economiche e le strutture ormai datate dello stabilimento, che hanno portato alla decisione di chiudere. La produzione della NP300 Frontier, della berlina V-Drive e della Versa saranno spostate. Ancora l’azienda non ha comunicato quanti saranno i lavoratori che saranno toccati da questa chiusura, né posto eventuali scenari. I dipendenti della fabbrica stanno quindi vivendo con una certa apprensione queste notizie. Certo è che se anche un colosso come Nissan è costretto a queste decisioni non è un bel segnale per l’automotive mondiale, sempre più in difficolà.