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Superbike, Spies da record

Non c’è solo il titolo a rendere memorabile la stagione 2009 di Ben Spies nella Superbike, la prima e l’ultima del pilota americano in questa categoria.

Spies con la sua Yamaha ha conseguito dei record che saranno difficilmente battuti nei prossimi anni, che dimostrano come Spies si sia meritato questo campionato. 
 

Ben Spies è il primo pilota a portare la Yamaha al titolo piloti, oltre ad esser il sesto americano a riuscirci in questa categoria, il primo dal 2002 quando vinse Colin Edwards che correrà insieme a lui in MotoGp. 
 

Il Texas Terror è anche terzo nella graduatoria dei campioni più giovani con 25 anni, 3 mesi e 14 giorni, dietro a James Toseland, che nel 2004 vinse a 23 anni 11 mesi e 28 giorni e Troy Corser, che nel 1996 aveva 24 anni ed 11 mesi. 
 

Spies inoltre è il secondo pilota a vincere il titolo senza aver messo a segno punti in cinque gare nel corso della stagione dopo che Bayliss l’anno scorso trionfò nonostante un guasto meccanico a Monza, una caduta ed un altro guasto a Miller, e due cadute a Donington e Vallelunga. 
 

Spies quest’anno non ha messo a segno punti a Phillip Island dopo un contatto con Biaggi ed Haslam al via, è caduto in gara uno a Valencia ed in gara 2 ad Assen, ha subito un guasto meccanico a Kyalami gara due e fu steso da Fabrizio a Brno. A questo deve aggiungere la mancanza di benzina a Monza gara uno, quando mise a segno un punto a motore spento (era in testa) ed un problema alla frizione a Misano (gara 2, sette punti guadagnati). 
 

Per finire, Ben Spies è il recordman di pole position conquistate, ben 11 in 14 gare: davvero un bottino impressionante!