Si può guidare una moto con le ciabatte? Cosa dice il Codice della Strada

Attenzione a guidare la moto con le ciabatte: molti credono di sapere la verità ma forse la regola non è come te la aspetti. 

Arriva l’estate, si fa largo la voglia di libertà e comodità, e la tentazione di infilarsi un paio di ciabatte per saltare in moto è fortissima. Il caldo spinge a mettere da parte scarpe chiuse e stivali: ciabatte, sandali e infradito prendono il sopravvento, almeno fuori dall’abitacolo.

Moto e ciabatte
Moto e ciabatte, i rischi – nextmoto.it

Ma appena si parla di due ruote, il discorso cambia. Non solo per la sicurezza, ma anche perché  il tema tocca direttamente quello che prevede la nostra normativa. Davvero si rischia una multa guidando con le ciabatte? E l’assicurazione che posizione prende se succede un guaio in queste condizioni? Prima di premere il pulsante dell’avviamento, meglio capire bene dove stanno le regole e i rischi.

Le regole e i rischi di guida in ciabatte

Non esiste una norma specifica che vieta di guidare moto o scooter indossando ciabatte, infradito o altri tipi di calzature aperte. Ciò che invece risulta molto chiaro nel Codice della Strada sono le richieste generali rivolte agli utenti, motociclisti compresi: nessuno deve rappresentare un pericolo per la circolazione né creare intralcio; il veicolo si deve poter controllare sempre in piena sicurezza, con libertà di muovere gambe, mani e braccia per tutte le manovre necessarie.

Moto e ciabatte
Le regole e i rischi di guida – nextmoto.it

Proprio per questo, anche senza un divieto esplicito, le calzature troppo aperte o instabili possono diventare un problema. Se durante un controllo le forze dell’ordine riscontrano che la scelta delle scarpe limita la capacità di guida o mette a rischio la sicurezza, possono fermare il conducente e applicare una sanzione. La multa può variare, ma in alcuni casi arriva sino a 332euro, con il rischio pure del fermo amministrativo del mezzo per due mesi.

A complicare il quadro c’è poi la questione assicurativa. Se capita un sinistro e viene accertato che l’abbigliamento del conducente (le calzature, in particolare) ha avuto un ruolo nella dinamica o nelle conseguenze dell’incidente, la compagnia può rifiutare il risarcimento o chiederne il rimborso al motociclista. Questo può succedere solo se le autorità lo segnano chiaramente nel verbale, ma il rischio rimane. È quindi una scelta che può costare cara, oltre che mettere a rischio la salute.

Parlando appunto di tutela personale: le ciabatte non aiutano. Si possono facilmente sfilare mentre si guida e non offrono alcuna protezione in caso di caduta. Tallone, malleolo e piede restano totalmente esposti anche in caso di semplici scivoloni.

Salire in moto (e pure da passeggero) con scarpe solide e chiuse è sempre la scelta più sensata: meglio ancora se si scelgono scarpe tecniche pensate per resistere agli impatti e alle abrasioni, con suole che non scivolino sui comandi.

In sella, scegliere calzature adeguate non è solo buon senso: è la migliore protezione, anche contro multe, noie burocratiche e, soprattutto, brutte sorprese.

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