Una Harley-Davidson del 1915, rimasta muta dal 2013, arriva all’asta: è una moto inaspettata e punta a cifre da capogiro.
All’inizio del secolo scorso, quando le moto erano poco più che telai snelli con due ruote e un serbatoio, Harley-Davidson iniziava a farsi un nome tra gli appassionati che sognavano di muoversi veloci su qualcosa che odorava di olio e metallo. Nel 1915, quel sogno prende forma in un modello chiave: 11F.

Oggi, una di queste sopravvissute riemerge dalle officine del tempo, restaurata con criterio filologico nel 2013 e poi conservata senza essere più avviata. È una di quelle moto che non si giudicano al primo colpo d’occhio: linee sottili, fari a carburo, portapacchi d’epoca. Detta così pare quasi una bici robusta. E invece è un pezzo di storia.
Harley-Davidson 11F, 1915: l’anno che cambia marcia
La 11F non nasce per stupire: prende il V-Twin da 61 pollici cubi già noto in casa Harley e lo abbina per la prima volta a un cambio a 3 marce, mandato in pensione il monomarcia e rendendo vecchio il precedente due marce. L’evoluzione non si ferma lì: arriva la pompa dell’olio automatica, valvole d’aspirazione maggiorate, collettore rivisto e, soprattutto, un incremento di potenza nell’ordine del 40% rispetto al modello dell’anno prima.

Il risultato è una moto che oggi i collezionisti venerano: perché trovarne una autentica è rarissimo. L’esemplare che sta per passare sotto il martello è particolare: telaio, cilindri, carburatore, cambio, bracci e torri dei bilancieri sono coerenti con quell’unico anno di produzione, quando certe soluzioni furono proposte solo per quei dodici mesi.
La scena di presentazione ha il suo fascino: luci a carburo davanti e dietro, proporzioni asciutte, dettagli che parlano a chi sa ascoltare. Sulla meccanica: la moto è stata restaurata da un giudice AMCA, Dave Fusiak, nel 2013 e da allora non è stata più messa in moto.
Sarà in vendita all’asta in California e le aspettative non sono timide: la stima parla di un range che parte da 75.000 dollari e, con il pubblico giusto, può arrivare a 100.000. Considerando l’età, la configurazione di quell’anno unico e lo stato di conservazione post-restauro, non sorprende.
Non è un mezzo da rimettere in strada domani; è il tipo di moto che racconta perché Harley-Davidson, nel 1915, smette di inseguire e inizia a dettare la marcia. E perché, cento e più anni dopo, una linea sottile che pare una mountain-bike continua a far battere i cuori e aprire i portafogli.