Poco più lento di una Veyron: il folle record in MotoGP verrà battuto ancora?

La MotoGP ha raggiunto delle top speed folli, e poco fa è arrivato il nuovo record. I dati sono davvero da urlo in top class.

La MotoGP è tornata in azione dopo la lunga pausa estiva, con Pecco Bagnaia e la Ducati che sono avviati verso i titoli mondiali. Il campione del mondo ha dominato in Austria, con una prova di forza fuori dal comune, che non ha lasciato scampo a tutti gli altri. La superiorità di questo tandem non fa davvero sperare in niente di buono sul fronte dello spettacolo.

MotoGP che velocità
MotoGP rider in azione (ANSA) – Nextmoto.it

Un altro aspetto da considerare in chiave futura è il tema sicurezza, che a questo punto può diventare un problema serio. La MotoGP ha raggiunto delle prestazioni troppo elevate, ed oggi vi daremo un dato molto chiaro in base a questi famosi limiti che sono stati superati da troppo tempo.

MotoGP, Brad Binder vola a 366,1 km/h al Mugello

La MotoGP ha toccato forse un punto di non ritorno, con delle velocità di punta spaventose in fondo al dritto del Mugello. Poco più di due mesi fa, Brad Binder che sulla KTM ha toccato i 366,1 km/h, un dato che sbriciola i vecchi primati. Fa strano che il record sia stato siglato da una moto che non sia la Ducati, ed è evidentemente arrivato in condizioni di scia o similari, ma è pur sempre pazzesco.

Pensare che le MotoGP ormai vadano così forte è incredibile, soprattutto pensando a come andavano le cose vent’anni fa. Nel 2002, tanto per darvi un dato, all’inizio dell’epoca di questa top class, la velocità di punta più alta la fece segnare Tohru Ukawa, che si fermò a 324,5 km/h sul rettilineo dei box del Mugello.

Brad Binder record di velocità
Brad Binder in azione (ANSA) – Nextmoto.it

Ovviamente, quello delle prestazioni è un tema che va affrontato, dal momento che non stiamo parlando solamente dei rettilinei, perché nelle curve le velocità sono altrettanto alte, con l’aerodinamica che la fa da padrone. Ovvio è che in curva non si arriverà mai ai livelli della F1, che sugli allunghi ormai sembrano superati, ma anche nei cambi di direzione e nelle fasi di staccata, lo sviluppo di questi missili ha toccato delle vette inesplorate, ed ormai non si tornerà più indietro.

Marc Marquez dietro a tutto questo…

C’è chi pensa che sia giusto fermare lo sviluppo e limitare l’aerodinamica, e c’è Marc Marquez tra i maggiori fautori di queste regole, che di certo non andrebbero a favorire le Ducati, che proprio sulla downforce e su un lavoro sopraffino fatto in galleria del vento hanno basato il loro attuale dominio.

Il futuro sarà molto diverso secondo le voci che circolano, dal momento che nel 2027 farà il proprio esordio un regolamento del tutto nuovo. In arrivo ci sono moto che dovrebbero esserci più semplici, mentre i motori non dovrebbero cambiare, con l’ibrido che non è atteso al varco.

Certo è che una piccola diminuzione sulla potenza, forse, sarebbe più utile della cancellazione dell’aerodinamica, che consente alla moto di essere meno nervosa e di restare più incollata all’asfalto. Se proprio si vuole guardare alla sicurezza, occorre intervenire sui motori e renderli meno potenti quanto prima in futuro.

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