Non farlo in moto, altrimenti rischi di finire in galera: i dati parlano chiaro

Quello che non dovresti mai fare in moto, perché rischi palesemente la reclusione. I dati delle forze dell’ordine del 2022 parlano chiaro.

In auto, così come sulle sue ruote, il rispetto delle regole del Codice della Strada non basta meramente in se stesso. Oltre a questo occorre avere un atteggiamento etico e rispettoso dell’incolumità altrui e della propria, sia che gli altri si trovino alla guida di un altro mezzo di locomozione, sia, ancora di più, che si tratti di pedoni.

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Motociclisti indisciplinati, molto più degli automobilisti: ecco i dati 2022 delle forze dell’ordine (ansa foto) – nextmoto.it

Tutto questo va fatto senza mai dimenticare che le proprie condizioni psico-fisiche, la propria integrità alla guida, si rivelano fondamentali per evitare spiacevoli episodi. Le cronache di tutti i giorni, però, secondo i report delle forze dell’ordine, rivelano il contrario. L’etica personale consiste non solo nel non assumere sostanze che possono alterare il proprio modo di guidare ma anche di non mettersi in moto o al volante di un’auto in palese condizione di stanchezza e soprattutto occorre fermarsi se sopraggiungono sintomi di mancanza di lucidità.

I dati 2022 delle forze dell’ordine rivelano che i motociclisti sono “un popolo di indisciplinati”. I contenuti delle infrazioni degli agenti rivelano che nel corso dell’anno precedente a questo i guidatori delle due ruote sono stati molto meno rispettosi delle regole rispetto agli automobilisti.

La polizia stradale è l’unica categoria di forze dell’ordine che di anno in anno è in grado di dare vita ad una proficua indagine conoscitiva che consente di scorporare le infrazioni, questo ci consente di comprendere, nei 12 mesi precedenti, di fronte a quali tipi di irregolarità siamo di fronte. 

I dati della polizia stradale 2022 rivelano che i motociclisti sono più indisciplinati degli automobilisti

Nel 2022 sono state elevate 37.277 contravvenzioni, in crescita rispetto alle 36.429 dell’anno precedente. Le multe ai motociclisti variano e si differenziano molto: alcune infrazioni, seppur gravi, possono essere considerate non potenzialmente lesive per l’incolumità altrui, altre lo sono e come. La circolazione senza revisione ha un dato elevatissimo (6342 multe nel corso del 2022), mentre se andiamo avanti passiamo a irregolarità pericolose, per se stessi e per gli altri, come la guida senza patente (4.029) e il mancato possesso dei documenti di circolazione (3.900).

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Due carabinieri motociclisti durante il controllo del territorio (ansa foto) – nextmoto.it

Preoccupante, e non certo di poco, conto, è il mancato rispetto dei limiti di velocità, ovvero siamo di fronte a multe relative a velocità non moderata in relazione alle condizioni di traffico (2.363) e quelle per eccesso di velocità rilevata (2.239). Il dato davvero preoccupante sono i 480 i motociclisti che sono stati fermati in stato di ebbrezza, mentre 176 quelli sotto effetto di sostanze stupefacenti. Qui siamo di fronte al rischio elevatissimo che l’alterazione palese delle proprie condizioni psico fisiche possa mettere a repentaglio la vita altrui. E la cronaca nera, da Nord a Sud, ci insegna che la maggior parte degli incidenti mortali, per se stessi e gli altri, sia che si tratti di altri veicoli che di pedoni, è causata proprio dall’abuso, ovvero alcol e sostanze stupefacenti.

Una citazione doverosa, quindi, a questo punto, merita il caso peggiore tra i peggiori, ovvero il reato di omicidio stradale. Premesso che se sei causa palese di infrazioni che intaccano il codice penale oltre che quello civile, non scattano certo solo multe, eliminazione di punti dalla patente, ma arriviamo al sequestro del pezzo e alla sospensione della patente di guida, nell’esatto momento in cui determinati test rivelano alterazioni causate da alcol o droghe.

Chiunque cagioni per colpa la morte di una persona con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale è punito con la reclusione da due a sette anni. Chiunque, ponendosi alla guida di un veicolo a motore in stato di ebbrezza alcolica o di alterazione psicofisica conseguente all’assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope ai sensi rispettivamente degli articoli 186, comma 2, lettera c), e 187 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, cagioni per colpa la morte di una persona, è punito con la reclusione da otto a dodici anni.

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