MotoGP, quando il ritorno in pista è amarissimo: ecco i flop più clamorosi

Quando straordinari interpreti delle due ruote tornano in top class, dopo anni, con l’obiettivo di eccellere la figuraccia è sempre dietro l’angolo.

La classe regina attuale non ha più una lunghissima lista di veterani. Basti pensare che tra i più anziani c’è Aleix Espargaró, da anni alfiere dell’Aprilia, che è un classe 1989. Con il ritiro di Pedrosa, Lorenzo, Valentino Rossi e Andrea Dovizioso tantissimi centauri giovani hanno invaso la griglia. Il ricambio generazionale non ha avvicinato il grande pubblico.

MotoGP, quando il ritorno in pista è amarissimo: ecco i flop più clamorosi
Il ritorno dei rider MotoGP (Ansa) – Nextmoto.it

Per fortuna il Dottore non ha avuto la tentazione, a distanza di un paio di anni, di risalire in sella ad un prototipo della classe regina. Ha deciso di dedicarsi all’automobilismo. La sua ultima annata in top class è stata avara di soddisfazioni per il numero 46 e al fianco, nell’ultima parte di campionato, di Andrea Dovizioso, non ha ottenuto nemmeno un podio. Quest’ultimo è solo l’ultimo di tanti esempi negativi che hanno fatto una marcia indietro dopo aver appeso il casco al chiodo. A seguito del Mondiale costruttori conquistato in Ducati, nel 2020, il Dovi decise di mollare.

Quando si è presentata la possibilità di tornare durante la stagione MotoGP 2021 in sella ad una Yamaha M1, nel team satellite Petronas, non ci ha pensato su due volte. Il suo ritorno a tempo pieno in top class si è rivelato infruttuoso. I rapporti interni con il team manager Razali non sono stati positivi. La stagione seguente il numero 4 ha scelto di allontanarsi da un ambiente tossico, chiudendo definitivamente le porte alla classe regina dopo il GP di Misano.

I ritorni più patetici della storia della MotoGP

Nel 2015, dopo l’esperienza in SBK, Marco Melandri decise di tornare in sella ad un’Aprilia nel Motomondiale. La combinazione non funzionò e l’italiano registrò appena un punticino. Le parti rescissero il contrasto a metà stagione. Bradley Smith, in Aprilia, segnò solo dodici punti in undici partenze. Al culmine della sua carriera in MotoGP, Sete Gibernau ha sfidato Valentino Rossi nel 2003/04.

I ritorni più patetici della storia della MotoGP
Gibernau in pista (Ansa) – Nextmoto.it

Il suo ritorno in MotoGP nel nuovo team del Grupo Francisco Hernando lo ha ridicolizzato. La squadra finì i soldi e lo spagnolo dovette concludere anticipatamente la stagione, appendendo il casco al chiodo. Il miglior risultato di Gibernau in 6 gare disputate fu l’undicesimo posto.

Chris Vermeulen ha gareggiato in MotoGP dal 2005 al 2009, strappando una vittoria con Suzuki. Tornò in pista nel team Forward Racing, arrivando nelle retrovie. Vi abbiamo elencato i migliori talenti dell’epoca recente della classe regina, ma di piloti che hanno fatto un passo indietro dopo un iniziale ritiro e hanno accumulato risultati pessimi in pista ne sono piene le statistiche del Motomondiale.

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