MotoGP, Pedrosa: “Operarsi o aspettare?”

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Shakespeare, al confronto, è un dilettante: il dilemma amletico che assilla Daniel Pedrosa (Repsol Honda) in questi giorni, infatti, può addirittura arrivare ad essere decisivo per il prosieguo della sua carriera di pilota, che pure a 26 anni (li ha compiuti a Motegi, festeggiando con la vittoria) è ancora in larga parte da scrivere. Pedrosa deve infatti decidere se sottoporsi o meno ad un intervento chirurgico alla spalla, necessario per rimuovere la placca metallica di stabilizzazione che gli è stata applicata per ridurre la frattura rimediata a Le Mans in un sorpasso scriteriato del compianto Marco Simoncelli.

Il problema è serio, e sta togliendo il sonno anche ai dottori che hanno in cura Pedrosa. E’ chiaro infatti che l’opzione preferibile sarebbe la rimozione di un corpo estraneo dall’organismo dell’atleta, così come però è altrettanto evidente che un intervento chirurgico del genere sarebbe poi soggetto a lunghi tempi di recupero; la domanda è: quanto lunghi sarebbero questi tempi di recupero?
 
Ora, infatti, Daniel Pedrosa è in vacanza come tutto il motomondiale, ma a fine gennaio tornerà in pista a Sepang nella sessione plenaria di test di inizio stagione e per quella data non potrà non farsi trovare al top della condizione.
 
Ci sono davanti ancora 9 settimane, che però mano a mano che passa il tempo si riducono sempre più; il tempo è tiranno, e costringe ad una decisione celere o a rimandare a fine 2012 l’intervento, con il rischio però che questo si renda necessario “in corso d’opera” durante la stagione e allora addio sogni di gloria…
 
Daniel Pedrosa ha avuto ben chiara la situazione dai suoi medici:

“può anche capitare di dover attendere un anno per farlo (togliere la placca, ndr) – ha dichiarato “Camomillo” a MotorCycleNews – ma questo significherebbe interrompere la stagione a metà: un lusso che non mi posso permettere. D’altra parte andare per le lunghe non è il massimo, e neppure anticipare i tempi”.

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