MotoGP, caos Ducati: Dall’Igna non ci sta e attacca

Il tecnico della Ducati, Luigi Dall’Igna, è stufo delle polemiche che ruotano intorno al modus operandi della casa di Borgo Panigale. Ecco cosa ha annunciato.

La casa di Borgo Panigale ha dimostrato con merito di poter annientare la concorrenza. Tutti oggi puntano il dito sulle 8 Desmosedici presenti in pista in MotoGP, ma pochi stanno pensando a come avvicinarsi al vertice con soluzioni tecniche geniali. La Ducati può vantare tra le sue file l’Adrian Newey del motociclismo, perché Dall’Igna sta, veramente, scrivendo pagine di storia.

Dall'Igna non ci sta e attacca
Caos in casa Ducati (Ansa) nextmoto.it

La Rossa ha vinto ancora nel 2023, confermandosi al vertice della graduatoria costruttori. Dal 2020 ad oggi non c’è stato scampo per gli avversari. Se in passato, specialmente con la premiata ditta Dovizioso – Petrucci, a fare la differenza era stata l’assenza di Marc Marquez in Honda, nelle ultime due annate Pecco Bagnaia ha piegato una concorrenza agguerrita, sfidando prima Quartararo su Yamaha e, nel 2023, il compagno di marca Jorge Martin.

Hanno cercato di limitare al massimo lo strapotere della Desmosedici, ma fin quando i team satelliti potranno avvalersi della fornitura libera delle moto sceglieranno sempre le migliori in griglia. In questo momento le Desmosedici stanno avanti anni luce. Ecco perché Pramac, Mooney VR46 e Gresini Racing hanno ottenuto trionfi sorprendenti. Nella storia nessun pilota di una squadra cliente aveva lottato per il Mondiale nell’era MotoGP. C’era andato vicino Morbidelli, nel 2020, in Yamaha Petronas ma senza avere il match point che è capitato a Martin a Valencia.

Il madrileno avrebbe anche potuta farcela. Dopo aver rimontato un ampio svantaggio ha fallito l’occasione ghiotta sul più bello con errori di guida e strategici sorprendenti. Nel corso del 2023 i fan hanno potuto apprezzare anche i trionfi di Bezzecchi, Zarco, Di Giannantonio e i podi di Marini e del fratello minore di Alex Marquez. Risultati nati dall’estro di Dall’Igna. Quest’ultimo ha sviluppato una moto da sogno, a tal punto da portare Marc Marquez a rompere anzitempo l’accordo con Honda e saltare in sella ad una GP-23 nel 2024.

Ducati, Dall’Igna non ci sta

Il tecnico veneto è già focalizzato sulla prossima annata. Non ha nessuna intenzione di sentire altre polemiche. La Ducati si è meritata questa posizione di vantaggio. Ora spetterà a KTM, Aprilia, Yamaha e Honda rimboccarsi le maniche per ridurre il gap. Non sarà facile, nonostante avranno tantissime concessioni per sviluppare dei nuovi bolidi.

Ducati, Dall’Igna non ci sta
Ducati Desmosedici GP-23 (Ansa) nextmoto.it

Motori, gomme e più opzioni in termini di test in pista rappresentano una base di parenza. Dall’Igna ne è consapevole e proprio per questo non vuole alimentare voci. Le 17 vittorie complessive del 2023, condite 43 podi, 17 pole position e una marea di pole position non sono arrivati per caso. In tanti hanno puntato il dito contro la casa di Borgo Panigale. La Ducati non starebbe rovinando la MotoGP, anzi la realtà è ben diversa.

Dall’Igna, in una intervista rilasciata ai colleghi di GP Racing, ha affermato: “Saranno 5 o 6 anni che abbiamo 8 moto e nessuno si lamentava. Quelli che adesso ci responsabilizzano sono quelli che in passato avevano delle moto satelliti che usavano solo come fonti di guadagno. La Ducati ora è accusata di tutti i mali. Ci hanno rimproverato tutte le nuove soluzioni portate in pista, dall’aerodinamica ai correttori d’assetto. Noi cosa abbiamo fatto, se non lavorare meglio? I nostri detrattori farebbero meglio a parlare meno e mettersi a lavorare“.

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