I taxi del futuro hanno due ruote | La follia è sempre più diffusa, è tutto vero

Chiamare il taxi in futuro potrebbe essere un processo molto più rapido… a patto che vi portiate un casco da casa. La straordinaria idea arriva da paesi dove il traffico è così estremo da costringere tassisti e passeggeri ad inventarsi davvero di tutto…

Qual è l’ultima volta in cui avete preso un taxi pensando che fosse troppo stretto? Con una soluzione del genere la comodità va davvero in fondo alla lista delle preoccupazioni, eppure sempre più persone scelgono di viaggiare con i Motorcycle Taxi anche se non è proprio il massimo del comfort. Ecco la storia.

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Emergenza taxi? Ecco la soluzione. (NextMoto)

Traffico che strazio!

Se ci sono due problemi molto pressanti per gli automobilisti moderni che guidano automobili sempre più vistose in strade sempre più trafficate questi non possono che essere trovare il parcheggio e muoversi attraverso un traffico terrificante specie in alcune città italiane dove si perdono letteralmente ore ed ore in cerca di una via d’uscita da quella strada che avete preso senza sapere che fosse completamente bloccata.

Entrambi i problemi si possono risolvere prendendo un taxi perchè il parcheggio non dovete cercarlo…e il traffico alla guida lo subisce un’altra persona. Certo però che pagare la cifra richiesta dal tassametro non sarà bello arrivati a destinazione quando scoprirete di aver speso molto proprio per colpa della coda che vi ha tenuti a bordo così a lungo. Forse c’è una soluzione migliore?

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Risposta: si, assolutamente (NextMoto)

Lo fanno già in tanti

A noi occidentali sembra una follia eppure in molti paesi dove la popolazione supera i 60 milioni di abitanti circa che abbiamo qui in Italia e dove quindi il traffico è ancora più caotico, molte persone scelgono di muoversi a bordo di un Motorcycle Taxi messo gentilmente a disposizione da compagnie come la Go-Jek indonesiana che nel giro di qualche anno ha fatturato 10 miliardi di Dollari grazie al suo servizio taxi privato composto esclusivamente da motorini!

In tutto sono circa una quindicina i paesi in cui esiste un servizio taxi servito completamente da motorini e motociclette e non parliamo solo di nazioni del terzo mondo dove il salario medio di un cittadino è così basso da non permettergli di spendere prezioso denaro per un’automobile o addirittura per un taxi più spazioso: anche Regno Unito e Stati Uniti hanno sperimentato questo servizio con successi alterni. In California per esempio, l’acquisto di alcuni tricicli Can-Am è diventato un disastro quando i tassisti si sono resi conto che i mezzi erano troppo grandi per fare lo slalom nel traffico.

Problemini di percorso

In paesi come Cambogia, Brasile e Nigeria è normalissimo spostarsi a bordo di motorini come singoli passeggeri di taxi rapidi ed economici. I vantaggi di questo servizio sono evidenti: il traffico non è più un problema, il viaggio dura meno e i costi sono irrisori a dir poco. I problemi riguardano la mancanza di un vero vano bagagli, di altri posti per eventuali compagni di viaggio e la sicurezza: vi fidereste di un motociclista che va di fretta per scaricarvi e far salire un nuovo cliente? Noi forse no.

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Una donna sale su una moto-taxi a Lagos. Qui, il servizio ha avuto qualche problema di concorrenza sleale (NextMoto)

Un altro problema comune anche al servizio taxi tradizionale comunque affligge questo tipo di trasporto pubblico: la concorrenza sleale. In Nigeria, nazione che ha recentemente pensato di bandire proprio le motociclette per combattere i terroristi che le utilizzano per evitare i posti di blocco dei militari governativi molti cittadini poveri arrotondando fingendosi tassisti e facendosi pagare per trasportare gli ignari passeggeri, spesso turisti che non fiutano l’inganno.

Visti i tempi che corrono tra benzina con un prezzo eccessivo, sovrappopolazione, incentivi sulle motorette elettriche e tutto il resto, non è davvero da escludere che un servizio di questo tipo si diffonda anche in paesi europei meno avvezzi all’idea, Italia inclusa nel discorso naturalmente. Al momento, nel vecchio continente, solo gli inglesi possono farsi un giro sui taxi più piccoli del pianeta. A patto che portino un casco omologato per l’occasione, è naturale.

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