L’intervento si è reso necessario dopo una crisi piuttosto dura che ha interessato il settore dei veicoli a trazione elettrica, le cui vendite erano bruscamente calate nel corso del 2009 senza più riprendersi: un fatto alquanto singolare in un paese il cui tasso di crescita è a due cifre ma che indica come la crisi del mercato motociclistico non sia un fatto solo italiano o europeo.
Mahindra e Hero Electric, rispettivamente principali produttori indiani di auto elettriche e scooter elettrici, hanno accolto con favore i nuovi aiuti approvati dal ministero delle Energie Rinnovabili e forse questi incentivi potrebbero dare indirettamente una mano anche all’Italia.
Il gruppo Mahindra sembrava infatti interessato al progetto di Simone Cimino, che aveva proposto di salvare i posti di lavoro dello stabilimento Fiat di Termini Imerese (che il gruppo torinese vorrebbe abbandonare) passando alla produzione di vetture elettriche.
In attesa di vedere i risultati di questi aiuti, non resta che constatare come gli indiani abbiano coraggiosamente deciso di puntare sulle due ruote elettriche e sulle imprese indiane piuttosto che sulla distribuzione di incentivi a iosa sulle due ruote, come invece si è fatto in Italia peraltro anche a causa dei vincoli europei sulla concorrenza.
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