Jorge Lorenzo vuota il sacco sulla Ducati: il dettaglio che ha cambiato tutto

La carriera di Jorge Lorenzo è passata anche per la Ducati, ma senza la fortuna sperata. Ecco l’ultimo dettaglio che è emerso.

Prima di festeggiare i titoli mondiali degli ultimi due anni con Pecco Bagnaia, la Ducati ha trascorso ben 15 anni senza vincere l’alloro piloti, nonostante la presenza di tantissimi piloti di grande talento. Il primo a provarci con scarsi risultati fu Valentino Rossi, e poco dopo toccò a Jorge Lorenzo. Il maiorchino arrivò a Borgo Panigale nel 2017, al fianco di Andrea Dovizioso.

Lorenzo ammissione sulla Ducati
Lorenzo ai box (ANSA) – Nextmoto.it

Tuttavia, in quella stagione fu proprio Dovizioso colui che contese il mondiale a Marc Marquez, mentre Lorenzo non riuscì mai a giocarsi risultati importanti. Nel 2018 ottenne tre vittorie, maturate al Mugello, a Barcellona ed in Austria, quando era ormai già stato deciso che l’anno successivo avrebbe corso per la Honda. Lo spagnolo ha ora raccontato un retroscena molto particolare.

Lorenzo, ecco la sua ammissione sulla Ducati

L’esperienza di Jorge Lorenzo in Ducati è stata piuttosto negativa, anche per via di quelle che erano le aspettative che c’erano attorno a questo tandem. In un’intervista concessa a “Motorsport-Total.com”, il maiorchino ha spiegato uno dei più grandi aiuti che ricevette dalla casa di Borgo Panigale, che fecero crescere di parecchio le sue performance nel 2018.

Jorge Lorenzo che racconto
Jorge Lorenzo in azione sulla Ducati (ANSA) – Nextmoto.it

Ecco le sue parole: “All’epoca della mia esperienza in Ducati, ero il miglior pilota nelle fasi di partenza, frenavo più tardi rispetto agli altri piloti e riuscivo a raddrizzare prima la moto, sfruttando subito tutta la potenza. Poi però, avevo sempre gli stessi problemi, con le mie braccia che si stancavano durante le gare, cosa che mi costringeva a rallentare“.

Lorenzo ha poi aggiunto: “C’era un problema legato al momento in cui andavo a girare. La ruota anteriore non girava nello stesso modo di quella posteriore, ciò era dovuto all’aerodinamica. Le grandi alette che avevamo causavano turbolenze nelle fasi centrali delle curve quando eravamo al massimo angolo di piega. Era molto difficile guidare in curva soprattutto quando le gomme erano usate, questo mi creava parecchi problemi nella gestione di quelle fasi“.

La Ducati, a quel punto, sviluppò una carenatura per il serbatoio fatta su misura per il rider maiorchino, il quale ne risultò sollevato: “Ero molto contento, Ducati realizzò questo sistema utilizzando il sistema di stampa 3D. Questo tipo di serbatoio supportava le mie braccia in fase di frenata, è stato un grande aiuto. Potevo raggiungere l’apex delle curve molto più velocemente continuando ad adattare il mio stile di guida, anche il fatto di poter trovare un diverso angolo di piega e di approccio alla curva mi aiutava molto“.

Quella soluzione fu utile per portarlo al primo successo sulla Ducati: “Al Mugello vennero portate delle alette diverse, che erano più strette e più piccole. In qualifica ricordo di aver mancato la pole position per un nulla, ho superato Rossi dopo pochi metri e mi trovavo davanti a tutti. Ricordo che fu una sorta di svolta, riuscìì a controllare quella posizione e portai a casa la vittoria, fu uno dei giorni migliori della mia vita“.

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