Incentivi auto, ci sono delle novità: italiani in fibrillazione, cosa sta accadendo

Gli incentivi ancora una volta si presntano come la chiave per muovere il mercato. Le novità sono importanti, e gli italiani attendono

Un cambiamento importante si profila all’orizzonte per chi sta pensando di cambiare auto. I nuovi incentivi sono pronti a scompaginare le carte, ma non tutto è già scritto: c’è attesa, e non poca, per capire davvero come funzioneranno.

Incentivi auto
Incentivi auto, le novità – derapateallaguida.it

L’Europa ha dato il via libera: ora si attende il debutto del nuovo ecobonus, con regole e cifre che faranno la felicità dio moltissimi, ma anche con dettagli di non poco conto che non sono assolutamente da trascurare e potrebbero lasciare qualcuno a bocca asciutta.

L’attesa per i nuovi incentivi: cosa si aspettano gli italiani

Il Consiglio Economia e finanza dell’Unione Europea ha approvato il piano italiano che prevede l’utilizzo dei fondi del PNRR per sostenere i nuovi incentivi auto. Un passaggio obbligato, visto che le risorse, in origine, erano destinate alle infrastrutture di ricarica, ma ora serviranno a spingere l’acquisto di vetture a basso impatto ambientale. La cifra in ballo è consistente: 1,2 miliardi di euro, di cui la metà andrà proprio agli incentivi per le auto.

Incentivi auto
L’attesa per i nuovi incentivi, il timore che saranno solo per le elettriche – derapateallaguida.it

Ma attenzione: la definizione di “auto a basso impatto ambientale” sembra restringere il campo alle sole elettriche. Da fonti vicine al Ministero filtra che le ibride e le plug-in rischiano di restare fuori dai giochi. Nulla di ufficiale, sia chiaro: bisognerà attendere i decreti attuativi per avere la certezza su chi potrà davvero beneficiare del bonus.

Al momento non ci sono dettagli sulle cifre. L’ultimo ecobonus, quello che ha fatto il tutto esaurito in poche ore nel 2024, prevedeva tre fasce. La più generosa era riservata ai modelli con emissioni tra 0 e 20 grammi di CO2 al chilometro: qui, con la rottamazione di una vecchia auto, si poteva arrivare a uno sconto massimo di 13.750 euro, a patto che il prezzo finale non superasse i 42.700 euro, IVA inclusa.

Senza rottamazione, il contributo si fermava a 6.000 euro. C’erano poi regole precise su chi poteva accedere al bonus: persone fisiche, imprese di noleggio e car sharing, e limiti di spesa ben definiti.

Le auto da rottamare dovevano appartenere alla categoria M1, essere intestate da almeno un anno allo stesso proprietario della nuova vettura o a un familiare convivente, e rientrare tra le classi ambientali Euro 0-5. L’immatricolazione del nuovo veicolo doveva avvenire entro 270 giorni dalla prenotazione dell’incentivo.

E per il 2025? Le tempistiche restano un’incognita. Dal Ministero non sono arrivate comunicazioni ufficiali, ma con l’estate di mezzo è difficile che il nuovo ecobonus parta prima di settembre. Resta il timore che i fondi possano andare esauriti in fretta, come già successo lo scorso anno, quando i contributi per le elettriche sono spariti nel giro di poche ore.

In sintesi: l’ok dell’Europa c’è, i soldi anche, ma per conoscere regole precise, cifre e tempi bisognerà ancora aspettare. Nel frattempo, chi sogna una nuova elettrica farebbe bene a tenersi pronto: la corsa agli incentivi, anche stavolta, rischia di essere una vera volata.

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