Dietro Piaggio, il marchio che ha fatto sognare generazioni di italiani si nasconde un nome che pochi conoscono davvero.
La Vespa ha accompagnato i sogni di libertà di milioni di ragazzi. Quel ronzio inconfondibile, quella linea che ha attraversato decenni senza mai invecchiare. Ma chi comanda davvero la casa di Pontedera? Non è quello che vi aspettate. Perché dietro uno dei simboli più autentici del made in Italy si nasconde una storia imprenditoriale che parte da lontano e arriva fino ai giorni nostri attraverso percorsi inaspettati.
La Piaggio non è più quella di una volta. Fondata nel 1884 a Sestri Ponente, ha vissuto trasformazioni che l’hanno portata lontano dalle origini. Oggi la sede è a Pontedera, ma soprattutto è cambiato tutto il resto. Perché dal 2003 l’azienda che produce le due ruote più famose al mondo fa parte di un gruppo che ha ben poco a che vedere con i motori.
Roberto Colaninno, l’uomo che controlla la Vespa
Roberto Colaninno. Un nome che dice tutto e niente. Mantovano di nascita ma con radici pugliesi – i genitori vengono da Acquaviva delle Fonti – questo imprenditore classe 1943 è il vero padrone della Piaggio dal 2003. Ma come ci è arrivato?

La sua storia inizia nella sua Mantova, dentro la FIAAM FILTER. Niente motori, niente due ruote. Poi il salto nella CIR accanto a Carlo De Benedetti, dove impara l’arte di comprare e vendere aziende. Nel 1995 eccolo alla guida di Olivetti, un colosso tecnologico ormai al tramonto. I computer stavano cambiando tutto e la storica azienda di Ivrea faceva fatica a stare al passo.
Il grande colpo arriva nel 1998. Colaninno fiuta l’affare della vita: la telefonia. Prima Omnitel, poi il grande salto in Telecom. Operazioni discusse, critiche feroci, ma risultati che parlano chiaro. Nel frattempo nasce IMMSI, la sua holding personale.
E qui entra in gioco la Piaggio. Nel 2003 Colaninno la rileva e la porta dentro il suo impero. Insieme arriva anche Aprilia, altro marchio storico delle due ruote italiane. Due aziende in crisi che sotto la sua guida ritrovano slancio.
Il segreto? Colaninno ha capito prima di altri che il futuro non stava più nelle singole aziende, ma nei gruppi. La sua IMMSI diventa una macchina da guerra che compra società in difficoltà e le rimette in piedi. Non sempre con metodi ortodossi – le critiche non sono mancate – ma sempre con risultati concreti.
Oggi la Piaggio vende in tutto il mondo. La Vespa continua a fare sognare, ma dietro c’è la freddezza dei numeri di un businessman che ha trasformato passioni italiane in business globali. Colaninno non è più un giovane – ha superato gli ottanta – ma il suo controllo sulla casa di Pontedera rimane saldo.
Una storia che racconta come il capitalismo italiano sia cambiato. Dove una volta c’erano famiglie e territori, oggi ci sono holding e strategie finanziarie. La Vespa resta quella di sempre, ma chi la comanda ha imparato a guardare ben oltre i confini di Pontedera.