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MotoGP

Ferrari in MotoGP, quando l’utopia diventa “reale” sfida tutta rossa con la Ducati

La Ferrari è il marchio più amato dagli italiani e chissà come sarebbe se avesse modo di correre in MotoGP contro la Ducati.

Se qualcuno pensa che Enzo Ferrari fosse innamorato solo delle auto e non delle moto si sbaglia di grosso. La Ferrari come marchio non ha mai prodotto due ruote, ma quando la scuderia era ai suoi albori e si legava ad altri marchi, su tutti l’Alfa Romeo per le gare con le automobili, la casa di Maranello aveva modo di mettersi in mostra anche nel settore delle moto.

Ferrari in MotoGP, quando l’utopia diventa “reale” sfida tutta rossa con la Ducati (Ansa – nextmoto.it)

Solo pochi conoscevano questo particolare molto curioso, con la Rossa che preferì però usare delle moto inglesi. Si legò infatti alle inglesi Rudge e Norton, due moto che le permettevano di poter correre in pista, con la scelta che di fatto fu obbligata perché Bianchi e Moto Guzzi non vendevano i loro modelli a privati.

Il 28 marzo 1932 la Ferrari ebbe modo di vincere la sua prima gara nel GP Primavera a Modena. Correva con una Rudge 350 cc e il pilota a portare in alto il Cavallino, già simbolo della Rossa, fu Guglielmo Sandri. Chissà dunque che prima o poi non possa tornare la voglia alla Ferrari di tornare con un proprio progetto innovativo e a noi l’idea ci è sembrata molto interessante.

Ferrari per la MotoGP: perché non sognare

A guardare i risultati che sta ottenendo fuori dalla F1 c’è davvero tanta voglia di vedere la Ferrari in tante altre competizioni, compresa la MotoGP. E in un periodo dove l’Italia sta dominando nelle due ruote, con la Ducati che è diventato il punto di riferimento a livello internazionale, diventa difficile anche non voler fantasticare su di una Rossa nella categoria.

Ferrari per la MotoGP: perché non sognare (nextmoto.it)

Ecco allora che con l’Intelligenza Artificiale anche i sogni più pazzi possono diventare realtà, ed eccola dunque qui la Ferrari MotoGP. Naturalmente è solo un progetto immaginato e sognato che non ha nulla di concreto, a meno che a Maranello non esista un luogo segretissimo e inesplorato dove si prova a realizzare delle moto.

A questo punto fantastichiamo fino a in fondo e immaginiamo la coppia di piloti. Oltre ai campionissimi, serve anche un po’ di pazzia ed essere in grado di emozionare per guidare una Ferrari. E allora sarebbe molto bello vedere sulla Rossa Pedro Acosta e perché no quel Fermin Aldeguer tanto talentuoso quanto ancora pilota da alti e bassi.