Il colosso italiano sta attraversando un momento di grande difficoltà: situazione di grande incertezza, e molti incolpano John Elkann.
Che l’automotive non stia attraversando un momento particolarmente felice della sua storia è sotto gli occhi di tutti: gli alti costi dell’elettrico, la grande concorrenza soprattutto dei modelli cinesi, e il complicato scenario internazionale degli ultimi anni tra pendemia e conflitti hanno messo a dura prova le aziende. Crescenti investimenti e una domanda che fatica a decollare hanno complicato le cose non soltanto per le case automobilistiche, ma anche per tutte quelle aziende del settore che in un modo o nell’altro contribuiscono alla realizzazione delle automobili. Adesso un altro colosso italiano sta attraversando un momento di crisi.

Tra i vanti del made in Italy c’è sicuramente Magneti Marelli, storica azienda del settore che negli ultimi tempi sta attraversando un periodo di forte crisi. Sino al 2019, questa importante realtà dell’automotive italiano era sotto il controllo di FCA, prima di essere venduta. Molti, non senza esagerazione, continuano a incolpare John Elkann delle difficoltà recenti dell’azienda, “reo” di averla abbandonata al suo destino e di non avere gestito bene questo patrimonio italiano. Al di là di quello che si possa pensare, restano le difficoltà attuali del marchio.
Magneti Marelli, ricerca senza successo: ecco cosa sta succedendo
Magneti Marelli, azienda storica dell’automotive italiano, sta vivendo un momento davvero complicato dal punto di vista del mercato. L’azienda ha avviato il Chapter 11 come previsto dalle norme statunitensi in seguito alle difficoltà economiche degli ultimi mesi, ma ancora non sono arrivate offerte e resta dunque in mano ai creditori, come si legge su Il Sole 24 Ore. I 45 giorni concessi per la ricerca di un partner interessato a rilevare l’azienda si è concluso senza successo. Continua dunque il momento di grande incertezza.

“Come indicato nell’Accordo di Supporto alla Ristrutturazione precedentemente comunicato, Marelli prevede di uscire dal Chapter 11 nel 2026 sotto la proprietà dei suoi principali finanziatori» si legge, ovvero Strategic Value Partners, Deutsche Bank, MBK Partners, Fortress Investment Group e Polus Capital Management.
Da quando nel 2018 l’azienda è stata ceduta da Fca al Fondo Kkr, l’azienda ha vissuto momenti di grande difficoltà. L’azienda ha ottenuto 130 milioni di dollari del finanziamento di 1,1 miliardi di dollari, grazie a cui sarà possibile garantire la continuità delle operazioni e rispettare gli impegni con clienti, fornitori e dipendenti, come confermato da David Slump, Presidente e Amministratore delegato di Marelli. Resta comunque grande preoccupazione per un’azienda simbolo del Made in Italy e per il futuro degli stabilimenti italiani. La speranza è che possa presto esserci una svolta in positivo.