Una sportiva compatta che richiama la MV Agusta Superveloce arriva dalla Cina: QJMotor prepara la Super4, simile fuori, diversa dentro.
L’eco della Superveloce rimbalza fino a Wenzhou, ma dietro l’ennesimo déjà-vu c’è una storia più articolata. Qianjiang, casa madre di QJMotor e Benelli, non improvvisa: il legame con MV Agusta affonda negli ultimi anni, tra progetti condivisi e incroci industriali che hanno lasciato tracce concrete.

Già nel 2023 spuntò in Cina la Super9 di QJMotor, copia dichiarata nel look e con meccanica ispirata al mondo MV, segno che il filo tra le due realtà non si è mai spezzato davvero. Poi è arrivata la parentesi KTM nell’azionariato di Varese e la virata netta sul premium, con alcune collaborazioni finite nel cassetto. Oggi che MV torna a camminare da sola, quel dialogo sembra riaprirsi, e la nuova Super4 appare come l’erede naturale di una strada rimasta a metà.
QJMotor Super4 e MV Agusta Superveloce, il confronto
La Super4 nasce come versione in scala della Superveloce, con una carrozzeria che ricalca linee e proporzioni, ma poggia su una base tecnica di casa QJ: un bicilindrico parallelo di 449 cc da 52 CV a 9.500 giri, già visto su altri modelli del marchio, per 169 kg in ordine di marcia e 190 km/h di velocità massima dichiarata.

Il passo di 1.390 mm lascia intendere una moto svelta nei cambi di direzione, pensata più per l’agilità che per le sparate in rettilineo. In pratica, un’interpretazione accessibile del fascino MV, con numeri coerenti con la cilindrata.
Il design non è casuale: QJMotor ha coinvolto C-Creative, lo studio di Giovanni Castiglioni fondato insieme ad Adrian Morton e Paolo Bianchi, figure chiave dell’identità visiva di MV. È la ragione per cui il family feeling è così marcato: non un clone improvvisato, ma una derivazione stilistica con radici nella stessa scuola. Una scelta che spiega più di tanti comunicati perché la Super4 sembri parlare la lingua di Schiranna, pur mantenendo un cuore tecnico differente.
Dalla burocrazia arrivano indizi concreti: l’omologazione in Cina risulta completata, segnale che la produzione è vicina. Il debutto è atteso all’EICMA di Milano a novembre, con arrivo in concessionaria nel 2026, calendario alla mano. Tempistiche che confermano un progetto già definito e pronto a uscire dalla fase dei rendering per incontrare il mercato reale.
Resta una domanda commerciale: il pubblico accetterà un’MV “di accesso” con sviluppo condiviso, sulla scia di quanto Triumph ha fatto in India con Bajaj per le Speed 400 e Scrambler 400? Oppure peserà il richiamo della tradizione, con Varese fedele all’esclusività e alle cilindrate nobili? La risposta la daranno listini e showroom, quando l’effetto somiglianza dovrà fare i conti con prezzo, percezione e contenuti.