Cominciò tutto con lei: i motociclisti le devono tutto e non tanto per dire

Non è mica giusto che tutti conoscano la primissima auto prodotta in serie pur se limitata della storia – la Benz Velo – ma che quasi nessuno abbia mai visto lei, la motocicletta che ha dato il via ad una storia d’amore che dura da oltre un secolo. Oggi, rimediamo.

Vi siete mai chiesti da dove nasce un’idea destinata a rivoluzionare il mondo per sempre? Oggi, scopriamo come è nata la primissima motocicletta della storia che era davvero molto diversa da come intendiamo oggi questo tipo di veicolo. Non farebbe un figurone in MotoGP ma è da lei che è partito tutto, se non ci fosse non guidereste la vostra Ducati oggi…

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La prima di tutte (NextMoto)

La prima di tutte

Bene o male, tutti conoscono la storia delle primissime automobili mai create o quantomeno della prima di tutte, la classica “Carrozza senza cavalli” della tedesca Benz, oggi più nota come Gruppo Daimler o Mercedes-Benz…erano altri tempi, ci trovavamo agli albori della nascita delle prime vetture vere e proprie.

Pensate come dovevano essere scomode e difficili da guidare le prime motociclette…se solo qualcuno ne avesse mai parlato. Oggi, siamo qui per rendere giustizia ai centauri di tutto il mondo che non conoscono lei, la creazione senza la quale non ci sarebbe nemmeno la moto che tenete sotto casa e con cui vi sbizzarrite in autostrada nel week-end!

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Il viaggio continua! (NextMoto)

Il primo monopolio

Nemmeno a farlo a posta, anche dietro la primissima moto mai prodotta nella storia c’è lo zampino di un tedesco, anzi di una vera squadra di ragazzi teutonici. Parliamo dei meccanici della Maybach che già nel 1885 intuirono il potenziale della moto pensando: “Oh, ma cosa succederebbe se costruissimo una bicicletta con motore?”

Roba folle per l’epoca considerando che già le auto non erano particolarmente sicure…figuriamoci le moto! I velocipedi erano molto diffusi ma parliamo comunque di un tipo di veicolo che veniva prodotto da decenni e i costruttori sapevano dove mettere le mani. Ma da qualche parte bisogna pur partire, quindi…

Il nome è uno scioglilingua 

L’aspetto della Daimler Reitwagen che porta il nome di Gottileb Daimler anche se in realtà alla sua costruzione lavorò soprattutto Wilhelm Maybach è terrificante, specie se consideriamo le misure di sicurezza vigenti ad oggi. Sicuramente guidarla con il casco non sarebbe bastato per evitare brutte conseguenze in caso di caduta.

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La Reitwagen del 1885 (NextMoto)

Paradossalmente, il nome Reitwagen vuol dire “auto che si cavalca”, lasciando intendere che benché le bici siano nate prima dell’auto, gli ingegneri tedeschi avessero già in mente di concentrare tutti i loro sforzi sulla carrozza senza cavalli. Se solo potessero vedere quanto sono popolari le moto in tutto il mondo oggi…e pensare che Mercedes-Benz non ne produce!

La moto era in legno e si muoveva con un piccolissimo motore a vapore da appena mezzo cavallo di potenza, capace di spingere la creazione infernale alla formidabile velocità di…11 chilometri orari. In tutto, il peso era di 90 chilogrammi, nemmeno troppi considerando le scarse qualità dei materiali a disposizione dei produttori della prima moto di sempre.

La Reitwagen è attualmente in esposizione, o meglio, lo sono le sue repliche: un incendio distrusse purtroppo l’unico esemplare nel 1903. Il fatto che fosse fatta di legno non ha aiutato i soccorsi, sfortunatamente.

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