Chi sono i proprietari di Moto Morini? Purtroppo l’azienda non è più in mano agli italiani

Breve storia, cambio di proprietà e nuova strategia: Moto Morini oggi purtroppo non è più italiana, ecco chi sono i nuovi proprietari

Nel mondo delle due ruote il nome Moto Morini evoca officine bolognesi, piloti audaci e motori nati per correre. Una storia cominciata nel 1937, cresciuta tra motocarri, Gran Premi e modelli iconici che hanno segnato generazioni. Poi la crisi, gli anni di stop, i rilanci tentati con caparbietà.

Moto Morini, chi sono i proprietari
Moto Morini non è più italiana (MotoMorini) nextmoto.it

Fino alla svolta più recente, quella che ha cambiato definitivamente il controllo del marchio. Il titolo lo dice senza giri di parole: la proprietà non è più italiana. Ma per capire come ci si è arrivati, serve rimettere i tasselli al loro posto, con ordine e senza fronzoli, rispettando i fatti e il filo della vicenda. La notizia vera, quella di chi oggi tiene le chiavi del marchio, la sveliamo tra un attimo, dopo aver ripercorso le tappe che hanno portato a questo epilogo.

Moto Morini proprietari e controllo

Moto Morini nasce a Bologna nel 1937 e per decenni resta un simbolo dell’industria motociclistica italiana, con produzione artigianale e un DNA sportivo ben definito. Dopo il fallimento del 2010 e una ripartenza faticosa, nel 2011 il marchio viene rilevato dall’imprenditore Ruggeromassimo Jannuzzelli insieme a Sandro Capotosti, avviando un nuovo corso con produzione su richiesta e forte personalizzazione.

Moto Morini, chi sono i proprietari
Moto Morini, chi sono i proprietari (MotoMorini) nextmoto.it

Questa gestione riporta in gamma modelli come Corsaro, Granpasso e Scrambler, puntando su lavorazioni manuali e componentistica prevalentemente italiana, ma con numeri limitati.

La svolta proprietaria arriva nel 2018: la holding della famiglia Jannuzzelli cede l’intero capitale di Moto Morini al gruppo cinese Zhongneng Vehicle Group, realtà specializzata in scooter e moto leggere con base nella regione di Shanghai.

Con il passaggio, cambia anche il posizionamento: stop ai 1200 “corsacorta” come perno di gamma e spazio a una nuova strategia di prodotto con motori più accessibili, a partire da un inedito bicilindrico da 649 cc, affiancato da listini più bassi rispetto alla precedente fase artigianale premium.

Il marchio mantiene sede operativa a Trivolzio (Pavia), dopo aver lasciato lo stabilimento di Casalecchio di Reno nel 2014, ma la proprietà resta saldamente nelle mani di Zhongneng Vehicle Group.

Moto Morini è un marchio italiano per storia, design e sviluppo locale, ma il controllo societario è cinese. La missione è diversa da quella della fase Jannuzzelli: meno nicchia artigianale puro-sangue, più industrializzazione e prodotti d’ingresso come Seiemmezzo e X-Cape su base 649 cc, pensati per ampliare volumi e mercati.

Restano l’identità e l’eredità tecnica costruite nel tempo, ma la cabina di regia non è più in Italia. È un cambio di passo che ha già inciso su gamma, prezzi e posizionamento, segnando l’ennesimo capitolo di una storia che continua, con altri obiettivi e un altro azionista al comando.

Gestione cookie