Chi produce Kymco, lo scooter del momento? Si tratta di un gigante dei motori

Dietro il marchio Kymco c’è un nome che fa tremare il mondo dei motori. Un grande brand può svelare storie ancora più inattese e insospettabili.

La storia di Kymco non è la solita parabola di un’azienda asiatica che si affaccia timidamente nel mercato degli scooter. Qui, tutto parte da una collaborazione pesante, di quelle che segnano il destino di chi vi entra. Chi vede nello scooter Kymco solo un altro prodotto arrivato dall’Est si perde il retroscena più succoso: all’origine di tutto c’è Honda, il colosso giapponese delle due ruote. E il loro legame, anche dopo decenni, non si è mai davvero allentato.

Chi produce Kymco
Chi produce Kymco(Kymco) nextmoto.it

Ogni volta che vi capita di notare un Kymco sfrecciare in città, sappiate che non parliamo di una semplice casa costruttrice, né solo di Taiwan. L’impronta di Honda si sente in ogni singolo perno, dal motore alla strategia. Se pensate che il legame sia ormai acqua passata, vi sbagliate di grosso: il gigante giapponese è ancora oggi parte integrante della storia e della proprietà.

La spinta del gigante Honda e il boom Kymco

Sotto la carrozzeria di ogni scooter Kymco c’è la visione industriale di Honda, che nel 1963 ha dato il primo impulso alla nascita del marchio a Taiwan. All’inizio, Kymco era esattamente questo: una fabbrica messa in piedi per produrre veicoli marchiati Honda. Quella sinergia non si è mai sciolta del tutto. Con una quota di maggioranza ancora saldamente in mano ai giapponesi, il dna resta lo stesso.

Chi produce Kymco
Dietro Kymco c’è il colosso Honda (Kymco) nextmoto.it

Per capire davvero quanto sia stretto il legame, bastano i numeri. Oggi Kymco conta qualcosa come tremila addetti solo nello stabilimento di Kaohsiung, dove ogni anno prendono vita oltre mezzo milione di veicoli. Un esercito che non si limita alla madrepatria, perché Kymco produce anche in Indonesia, Malesia e in tre grandi città della Cina – Shanghai, Changsha e Chengdu – senza dimenticare il Giappone. In totale, si taglia il traguardo di circa un milione di esemplari all’anno, spalmati su diverse linee dedicate a scooter, moto e quad.

Il passaggio dalla pura produzione in conto terzi a un’identità più autonoma è avvenuto con il tempo. Dapprima, nel 1970, arriva il primo scooter interamente realizzato con il marchio Kymco. Ma la vera svolta commerciale si concretizza anni dopo, quando nel 1993 il brand decide di mettere il proprio nome sotto le luci dei riflettori, lanciandosi sui mercati esteri. Dal 1996 comincia davvero l’espansione fuori da Taiwan, con una carezza ai mercati europei e statunitensi, dove il marchio si fa notare con una gamma solida e prezzi competitivi.

Chi pensava di comprare uno scooter taiwanese, adesso lo sa: dietro c’è un gigante, quello dei motori con la H maiuscola. E con quella spinta alle spalle, Kymco continuerà a fare strada.

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