Cosa significa questo gesto? Ecco perchè tutti i “bikers” lo fanno

Ogni centauro che si rispetti segue questo particolare codice di condotta quando capita l’occasione giusta. Ma vi siete mai chiesti a cosa serve questo particolare gesto che i motociclisti sembrano effettuare molto spesso? Per saperlo, dovreste essere anche voi un biker…o leggere questo articolo fino in fondo.

Ogni professione, hobby o in generale attività che tende a raggruppare un certo numero di persone con un interesse in comune ha di solito un codice gestuale e di comunicazione che viene seguito alla lettera o meno da tutti i membri. Il motociclismo non fa eccezione e tra centauri, ci sono gesti particolari che vengono utilizzati per le occasioni in cui due o più motociclisti sono assieme.

Gesto Canva 22_12_2022 NextMoto
(NextMoto)

Un mondo appassionato

Vi siete mai chiesti quante persone guidino la moto nel nostro paese? Quanti centauri condividono la passione delle due ruote in una nazione di decine di milioni di persone? Secondo i dati più recenti, ci sono almeno 2.200.000 italiani che si spostano abitualmente in motorino e moto il che li rende teoricamente parte dello stesso club di appassionati, che si conoscano o meno.

Non a caso, anche i motociclisti che non si sono mai incontrati prima in vita loro utilizzano un particolare codice fatto di gesti e frasi per interagire tra loro. Non si tratta ovviamente di nulla di troppo complesso ma di semplici gesti che mostrano educazione e rispetto verso una persona che condivide la loro stessa passione.

Motociclist Canva 22_12_2022 NextMoto
E tu conosci il codice, vero? (NextMoto)

Origini lontane

Anche il semplice saluto tra motociclisti ha in realtà una storia piuttosto articolata e dietro dei gesti apparentemente banali, ci sono in realtà circa un centinaio di anni di esperienza con le due ruote trasmessi di padre in figlio in nipote. Comunemente parlando ci sono due gesti che i centauri usano per salutarsi quando incontrano un “collega” in modo casuale per strada.

Il primo è un cenno con la mano, una v con le dita che ricorda vagamente il gesto di vittoria di Winston Churchill diventato un pezzo importante della cultura generale dei gesti in tutto il mondo occidentale mentre il secondo, guarda caso più diffuso proprio nei paesi anglofoni, è un cenno con la testa come ad annuire al passaggio dell’altro bike appena incontrato in autostrada.

Lascia il manubrio

Riguardo la satira della V con le dita non c’è molto da dire: questo semplice gesto anche molto istintivo è nato negli Stati Uniti tra i primissimi motociclisti ed è un augurio scaramantico che significa: “Ciao fratello, guida in modo sicuro”. Un gesto istintivo che però nasconde un gran bell’augurio tra persone che hanno un hobby dopo tutto relativamente pericoloso.

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Il saluto dei centauri americani (NextMoto)

Il cenno con la testa è invece originario della Gran Bretagna e sembra che sia un segnale che i motociclisti più esperti si mandano a vicenda per testimoniare la loro lunga appartenenza al mondo delle due ruote: i primissimi poliziotti inglesi che si addestravano in moto venivano allenati a non lasciare mai il manubrio nemmeno con una mano per non rischiare di perdere il controllo e imparavano quindi a salutarsi con un cenno della testa.

Questi due gesti insomma sono semplici da imparare, intuitivi e nascondono una tradizione secolare. Risalgono infatti a tempi in cui guidare una motocicletta non era un hobby così comune e soprattutto era molto più pericoloso. Gli anni del progresso tecnologico non hanno tolto fascino a questa passione che unisce milioni di centauri in tutto il mondo.

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